Roma, 28 febbraio 2014 – “Come si può entrare in una fase nuova e superare il colpo all’economia, alle imprese e alle persone che ha reso sempre più fragili i più deboli? C’è bisogno di politiche e protagonisti nuovi. L’economia sociale è tra questi ed opera perché ci sia meno speculazione e più lavoro. Per questo il mondo dell’impresa cooperativa ha bisogno di nutrire le nuove generazioni. Questo master rimane importante e noi continueremo a sostenerlo. Si pongono però di fronte a noi interrogativi pesanti e sfide sempre più grandi”.
Così, Stefano Venditti, presidente Legacoop Lazio, all’inaugurazione del “Master in Impresa cooperativa. Economia, diritto e management” dell’Università di Roma Tre, promosso da Legacoop, Legacoop Lazio, Coopfond e La Camera di Commercio di Roma.
Il master conta già diciassette anni di vita e ben duecento diplomati che oggi vantano un tasso di impiego molto elevato. Dopo il diploma, è previsto uno stage che consente ai giovani di essere facilitati nell’inserimento occupazionale e di sperimentare quanto imparato durante i corsi.
“E’ un master che lavora per l’internazionalizzazione e che sta stringendo rapporti importanti con il Canada e con altri Paesi” ha raccontato Silvia Terzi – direttore dipartimento Economia. Salvatore Monni, direttore del master, ha aggiunto:“Formando i ragazzi alla cooperazione, coltiviamo l’ambizione di promuovere un paradigma alternativo per l’economia”.
Quella della formazione delle nuove generazioni all’impresa -ed ai valori dell’impresa cooperativa- è un’esigenza che si sta facendo sempre più stringente.
“Attualmente, l’imprenditore italiano è meno scolarizzato del suo dipendente. Certo. C’è del sapere nche nell’impresa- anche se spesso non è quello con la S maiuscola- ha detto Enzo Tagliavanti, vice presidente Camera di Commercio di Roma-. Ma non ci possiamo permettere un sistema formativo non funzionale. Il piccolo imprenditore, al momento, si trova di fronte un mondo in cambiamento per il quale occorrono sempre nuovi strumenti. Tra i tanti nodi, riemerge la questione relativa a come riportare le nuove conoscenze all’interno delle imprese. Roma Tre ha dimostrato di essere sempre disponibile in tal senso e il master lo dimostra”.
“Il lavoro non si cerca ma si crea. Più a Roma che nel resto d’Italia”- ha ricordato.
“La città di Roma inizia a reagire e a creare nuove idee attraverso questa forma di impresa cooperativa. Stiamo lavorando perché i giovani non abbiano sempre l’ambizione di andare all’estero” ha detto Marta Leonori – Assessore Roma Produttiva.
Ad iniziare a sperimentare nuovi linguaggi per raccontare il mondo cooperativo ai giovani, Valentina Fiore – esecutivo Generazioni Legacoop- 28 anni e l’esperienza viva del coraggio delle idee diventato impresa in un contesto difficile. In quanto direttrice della cooperativa “Terra Libera” che gestisce beni confiscati alla mafia nell’Alto Belice Corleonese ha detto ai suoi coetanei: “Siate degli imprenditori modello. L’ unica differenza tra i cooperatori e coloro che lavorano in una multinazionale è la finalità. Non di certo la professionalità”.
“Le competenze- ha detto- me le ha date il sistema cooperativo. Ho lavorato alla costituzione di una nuova società consortile. Chi l’avrebbe mai detto? E’ stato possibile grazie a persone che hanno scommesso insieme a me su se stesse”.
Quest’anno, è nata una nuova iniziativa: si formerà infatti l’associazione degli ex allievi del master. “Attraverso la raccolta dei cv, sarà possibile individuare gli studenti che hanno determinate caratteristiche per facilitarne l’inserimento lavorativo” ha detto Francesco Liguti, ex studente e oggi professionista del Centro studi Legacoop.