INTERVISTA A GIANFRANCO SALVADORI, VICEPRESIDENTE DI ORA OFFICE

Fonte: www.cfi.it

Progetto di wbo da crisi di impresa promosso da un gruppo di dipendenti di una azienda storica, fondata nel 1960 a Pomezia, specializzata nella produzione di mobili per ufficio. La cooperativa ha acquisito in affitto il ramo di azienda, è ripartita ottenendo da subito risposte positive dal mercato, nel 2017 raggiungerà i cinque milioni di euro, di cui una quota significativa verso il mercato estero.
Per conoscere più a fondo Ora Office (già Ora Acciaio) e parlare delle sfide che attendono la cooperativa, abbiamo intervistato il vicepresidente, Gianfranco Salvadori.

Quali sono i prossimi obiettivi di Ora Office?
Il nostro obiettivo primario è quello di riconquistare la fiducia e la credibilità da parte dei clienti, dei partner commerciali e dei fornitori.
Credo che riusciremo a raggiungere questo obiettivo solo facendo fronte alla sfida più importante che ci attende: quella di cambiare mentalità; di non sentirci più lavoratori dipendenti ma imprenditori di noi stessi.

Se dovesse indicare il momento in cui si è detto “Ce l’abbiamo fatta, si riparte…”, quale sceglierebbe ?
Non ho dubbi: quando abbiamo deciso, eravamo a luglio 2016, di partecipare ad “Orgatec”, la fiera specialistica del settore che si è svolta nell’ottobre dello stesso anno a Colonia, ottenendo uno stand di 240 mq. Con la collaborazione e lo sforzo di tutto il personale, lavorando anche di notte, siamo riusciti a realizzare tutto quanto occorreva per l’allestimento delle nuove serie di mobili direzionali.

A proposito di Orgatec: è lì che avete presentato il prodotto che poi ha ricevuto il premio di cui parlavamo sopra………..Sì. Stiamo parlando del premio con cui la giuria del “Red Dot Award 2017” ha insignito la scrivania della serie Trimat, per la categoria prodotti da ufficio. Scrivania che avevamo presentato proprio a Orgatec 2016 e che è stata premiata per la sua “personalità e versatilità”.

Che cosa ha significato per voi entrare in contatto con il mondo della cooperazione?
Ha significato molto. Nessuno di noi aveva mai fatto parte del movimento cooperativo e devo dire che abbiamo trovato un’organizzazione e delle persone che ci hanno consigliato e guidato in questa avventura come meglio non potevamo sperare. Oggi, che siamo diventati una cooperativa, si lavora in azienda gomito a gomito, dirigenti e operai, e non c’è più nessuno che sta lì a bacchettarti, non c’è più il tuo superiore ma il tuo compagno di lavoro.