INVESTIRE NEI SERVIZI 0-6 ANNI: DALLA NUOVA NORMATIVA REGIONALE ALL’ANALISI DEI COSTI

Concepire e progettare i servizi educativi, rivolti ai bambini nella fascia d’età 0-6 anni, come un investimento per il futuro e non come un semplice costo a cui far fronte.
Partendo da questo assunto, sono stati tanti gli aspetti affrontati nel corso del webinar “Investire nei servizi 0-3 anni”, organizzato lo scorso 17 marzo da AGCI Solidarietà Lazio, Confcooperative Federsolidarietà Lazio e Legacoopsociali Lazio.
Un incontro importante che giunge pochi mesi dopo l’approvazione, da parte della Regione Lazio, della nuova normativa relativa ai servizi per l’infanzia, in sostituzione della precedente ormai “vecchia” di 40 anni. A raccontare l’iter legislativo e i pilastri su cui si fonda la nuova Legge sono state la Presidente della Commissione lavoro, Eleonora Mattia, e l’Assessora alle Politiche Sociali, Welfare ed Enti Locali, Alessandra Troncarelli.
Partendo dal quadro normativo di riferimento, che dovrà essere completato con l’approvazione dei Regolamenti attuativi volti ad uniformare l’offerta educativa su tutto il territorio regionale, si è poi passati all’analisi dei costi necessari per garantire l’erogazione di servizi di qualità e, al tempo stesso, il rispetto di tutte le prescrizioni in materia di sicurezza, idoneità degli spazi e contratti di lavoro.
A fornire precise indicazioni su questi aspetti sono stati Christian Morabito, Save the Children, Caterina Segata, Cooperativa Società Dolce, e Antonia Labonia, Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia. A completare il quadro è poi giunta la testimonianza del Comune di Grottaferrata, che si è distinto nel territorio regionale per la particolare attenzione a questi temi.
Tutti gli interventi hanno portato alle medesime conclusioni: un nido di qualità è un nido che viene ben pensato, ben organizzato e ben gestito e, per fare ciò, bisogna prevedere già a monte tutti gli investimenti necessari. Per questo, progettare i servizi educativi nella fascia 0-6 anni deve significare lavorare con la comunità per la comunità, attraverso percorsi di co-programmazione e co-progettazione volti a realizzare il benessere dei singoli mediante la condivisione di obiettivi comuni da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Un grande terreno di prova saranno certamente gli stanziamenti provenienti dal Recovery Fund, che dovranno essere investiti per migliorare l’offerta educativa e colmare le evidenti lacune strutturali evidenziate, in ultima istanza, anche dall’attuale emergenza pandemica.
Da questo punto di vista il Lazio, con la nuova normativa di riferimento e l’importante lavoro svolto dalla Cooperazione sociale del territorio, può candidarsi a svolgere l’importante ruolo di apripista nel rivedere l’approccio complessivo a questo delicato tema.