LA LOCANDA DEI GIRASOLI RISCHIA LA CHIUSURA: APPELLO AI CITTADINI

“La Locanda dei girasoli sta per chiudere perché rischia il fallimento. Il ristorante più buono di Roma, buono perché si mangia benissimo e buono perché solidale e generoso, sta attraversando una seria difficoltà economica che sta mettendo in discussione la sua stessa sopravvivenza. A causa della generale crisi che viviamo, le spese sono cresciute in maniera insostenibile e la stessa clientela ha subito un calo preoccupante; tutto ciò ha finito per ridurre il fatturato e accumulare un cospicuo debito d’esercizio”. Così inizia il comunicato con cui si denuncia l’imminente chiusura della Locanda ed è convocata una conferenza stampa per giovedì 15 novembre in  Via dei Sulpici 117: “lanceremo una campagna d’aiuto e con noi, con i nostri ragazzi e le loro famiglie, a darci una mano e a regalarci un sorriso, ci saranno anche i conduttori del “Ruggito del coniglio”, Marco Presta e Antonello Dose”.

La Locanda dei girasoli non è un ristorante come gli altri, anche se come gli altri subisce i contraccolpi della crisi economica. E’ un progetto sociale straordinario, unico a Roma, che permette a un gruppo di ragazzi e ragazze down di lavorare e garantirsi un proprio reddito, per non pesare né sull’assistenza pubblica né sulle famiglie. La rilevanza di questo progetto è quindi nel tentativo di finanziare in proprio un’attività che dovrebbe essere sostenuta dall’intervento pubblico. E nel corso degli anni questo tentativo, pur tra difficoltà, è stato comunque in grado di garantirsi l’autosufficienza. Purtroppo, nell’ultimo scorcio l’attività di somministrazione si è ridotta e i debiti sono cresciuti.

“Non possiamo rassegnarci ad assistere inerti alla liquidazione di un progetto tanto importante e suggestivo – continua il comunicato – un progetto d’integrazione sociale che nel tempo è diventato un modello che altri hanno replicato. Non possiamo insomma spegnere una speranza. Chiediamo aiuto, chiediamo a tutti e a tutte di sostenere la Locanda dei girasoli. Contribuendo come possono e nelle forme che ritengono. Ma soprattutto con offerte immediate che consentano di ripianare subito il debito per poi rilanciare l’attività. Ci rivolgiamo al mondo delle imprese e della cooperazione, alle fondazioni bancarie, alle istituzioni pubbliche, spesso distratte o impegnate in altre direzioni, alle persone che si sentono vicine e disponibili, a chiunque insomma voglia coltivare i girasoli”.

fonte: Nelpaese.it