La recente indagine dell’Anac (delibera n.207 del 2 marzo 2016) ha rivelato la sistematica e diffusa violazione della normativa di settore da parte delle strutture organizzative di Roma Capitale, deputate all’approvvigionamento di lavori, servizi e forniture. La più elevata incidenza di queste pratiche irregolari, pari al 20,28%, è stata riscontrata nel Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute. Le irregolarità fanno riferimento, in larga parte, ad affidamenti diretti e procedure negoziate, con e senza pubblicazione di bandi.
Respingiamo con forza la sola lettura che tali pratiche possano aver determinato vantaggi oggettivi per chi, questi affidamenti ed appalti, li ha ricevuti in carico o se li è visti prorogare oltre le dovute scadenze. Tra questi, molte cooperative del comparto sociale.
Sappiamo bene che qualche cooperativa ha beneficiato di questa situazione, attraverso pratiche illegali e malavitose. Contro queste cooperative, Legacoopsociali si è costituita parte civile nel processo Mafia Capitale. Ribadiamo che la stragrande maggioranza delle cooperative sociali non ha tratto e non trae vantaggi da queste irregolarità, anzi ne è stata fortemente danneggiata.
Questa indagine dell’Anac non deve rappresentare un punto di arrivo ma di partenza. I cittadini meritano servizi di qualità, qualità che deve essere richiesta ai fornitori e garantita dalle stazioni appaltanti, tramite procedure regolari e gare che non si vincono col massimo ribasso.
Legacoop Lazio si rende disponibile ad intensificare la collaborazione con l’Anac, allo scopo di rendere più agevole l’emersione di pratiche irregolari o scorrette. La “Qualità del Servizio” deve essere il punto di arrivo di questo processo, per tutelare l’utenza finale, le stazioni appaltanti e le stesse strutture che erogano i servizi.