LAVORARE PER IL BENE COMUNE: LE COOPERATIVE DI COMUNITA’

Riutilizzare i terreni incolti per coltivare canapa da destinare alla produzione di imballaggi ecologici. Contro gli effetti della crisi e la chiusura delle aziende sul territorio, il Comune di San Giovanni Incarico (Fr) punta tutto sulla cooperativa di comunità e i cittadini passano all’azione: in un mese, hanno messo a disposizione del progetto collettivo già oltre dieci ettari di terreni incolti. La canapa sarà trasformata in plastica ecologica grazie al lavoro dell’azienda Saxa Gres e al progetto Green Valley.

“Con la costituzione della cooperativa di comunità, potremo attivare una serie di servizi come la pulizia dei bordi stradali e del bosco comunale, la vendita di legna in maniera calmierata, lo scuolabus e il servizio mensa. Sarà una risposta occupazionale a quei cittadini che vengono ogni giorno a chiedere aiuto e lavoro. Siamo pronti per l’atto dal notaio e abbiamo già messo da parte il capitale sociale” ha ricordato il sindaco Paolo Fallone, durante l’evento organizzato oggi da Legacoop Lazio: “Lavorare per il bene comune. Le cooperative di comunità”.
Volto a spiegare alle Pubbliche Amministrazioni come cogliere le opportunità della Legge della Regione Lazio n.1 del 3 marzo 2021 che istituisce l’albo delle cooperative di comunità, ambisce a offrire ai cittadini informazioni su uno strumento innovativo di sviluppo e trasformazione del territorio.

“I Comuni e le Regioni svolgono un ruolo fondamentale nella promozione di questo tipo di imprese e la loro collaborazione ne può determinare il successo ma non bisogna mai dimenticare che le cooperative di comunità sono frutto di iniziativa dei cittadini e ne richiedono il loro assoluto protagonismo” ha commentato Mauro Iengo, neopresidente di Legacoop Lazio.

“Costituire una cooperativa di comunità significa costruire un clima di fiducia nella comunità, saperla ascoltare e costruire con lei le risposte- ha aggiunto Paolo Scaramuccia, responsabile cooperative di comunità di Legacoop Nazionale-. E’ fondamentale coinvolgere gli attori locali di un territorio e, per farlo, è necessario il contributo delle realtà, pubbliche e private, che condividono la visione di sviluppo locale e che possono portare ognuna le proprie conoscenze e specificità, arricchendo così il progetto di impresa cooperativa comunitaria”.

Queste esperienze nel Lazio sono ancora poche. “Diverse realtà si stanno interrogando, stanno lavorandoci, ma la cosa più interessante è che sia quelle già nate che quelle che si stanno costituendo sono sorte in contesti molto diversi tra loro, in centri urbani di medie dimensioni, nella periferia o in piccoli comuni interni – ha aggiunto Scaramuccia-. Si caratterizzano tutte, però, per aver individuato nella rigenerazione e nella valorizzazione dei beni comuni il loro oggetto sociale, la specificità intorno alla quale coinvolgere la comunità”.

Ora, con il bando Coopstartup Commons di Legacoop Nazionale e Coopfond, in scadenza il 15 novembre, si punta a rafforzare e premiare quelle iniziative sostenibili che danno vita a green community, a processi di coesione sociale e welfare, al turismo, alla cultura, alla digitalizzazione ma anche al recupero ad uso produttivo di beni abbandonati e censiti dalle Banche delle terre comunali o di terreni confiscati.

In questo senso, la collaborazione con la Fondazione IFEL Anci è fondamentale. “IFEL ha percorso un’esperienza specifica, ovvero quella della Banca delle Terre Comunali, di cui Legacoop e Coopfond sono stati preziosi partner per la realizzazione di interventi di recupero ad uso produttivo e valorizzazione dei beni del patrimonio pubblico in stato di abbandono – ha detto durante l’evento di Legacoop Lazio che si è tenuto con il patrocinio del Comune di San Giovanni Incarico, Simona Elmo, in rappresentanza della Fondazione- ha aggiunto-. Laboratorio di eccellenza sono la co-progettazione e le cooperative di comunità, che si sono rivelate un importante veicolo di innovazione lungo una filiera complessa- ha detto-. Ne è nato un metodo di accompagnamento ai Comuni che sostiene la loro capacità amministrativa, avendo come punto qualificante il coinvolgimento del partenariato economico sociale e del capitale umano e sociale nella progettazione e nell’attuazione degli interventi territoriali. Ed è questo il metodo che IFEL continua a praticare nell’erogazione dei servizi di supporto tecnico ai Comuni e che ci consente di sostenere efficacemente il ruolo attivo dei Comuni per lo sviluppo dei territori, anche nelle aree più fragili del Paese”. “Abbiamo bisogno di un nuovo sviluppo delle comunità che ponga al centro la persona ma al contempo la qualità della vita – ha sottolineato Daniele Del Monaco, responsabile Lazio Sud di Legacoop-. Non a caso al termine sviluppo siamo costretti a mettere a fianco anche l’aggettivo sostenibile. Per questo più che di sviluppo parlerei di progresso. Nel concetto pasoliniano di progresso c’è l’idea di stare attenti non solo al valore economico dello sviluppo territoriale ma al valore della qualità della vita- ha ricordato. Oggi vogliamo dare voce alle piccole comunità che si stanno spopolando, soprattutto nell’entroterra, e che non riescono a leggere il loro futuro perché i giovani vanno via e chi resta non ha più servizi. Non possiamo più avere un territorio muto. E’ nei luoghi che si sviluppano i bisogni ed è nei luoghi che i bisogni cercano risposte. E la cooperativa di comunità è una risposta ai bisogni dell’uomo”.  “Le cooperative di comunità sono una rivoluzione perché si ritorna al punto di partenza- ha concluso Luca Masi, resp. Comitato Tecnico Scientifico ANCI Lazio, dopo aver presentato il servizio Easy Lazio – Centri di competenza a supporto dei Comuni della Regione Lazio-. Se il concetto di comunità della fine dell’Ottocento e quello di oggi si somigliano è perché questo processo, questa sorta di rivoluzione, si sta compiendo e quindi ripartire oggi con una visione innovativa e anche con gli strumenti e la tecnologia può rendere quella che originariamente era valida attuabile e soprattutto capace di rispondere alla complessità perché un tema che deve essere affrontato quando si discute di territorio e di crescita è che la complessità è crescente e non è semplice affrontare le cose. E’ molto complesso e per affrontare una cosa complessa c’è bisogno di approfondimento, di sostegno, di supporto ma anche di tanta passione e un sindaco che propone una cosa del genere non può non averla ma deve essere anche il convincimento della comunità che deve rispondere a quella iniziativa sentendo proprio il territorio. Ed è evidente che uno strumento economico come la cooperativa può essere una risposta al bisogno immediato ma anche al fatto che la cooperativa di comunità potrà gestire il suo territorio anche quando crescerà la complessità”.