LE STARTUP LAZIALI AL MEETING COOPSTARTUP 2017

Tre giorni di “Visioni”, dal 22 al 24 novembre, per fare il punto sul progetto Coopstartup e dare voce alle varie realtà nate grazie al finanziamento di Coopfond e al supporto di Legacoop, in questi quattro anni di sperimentazioni nei territori. Tre giorni in cui giovani cooperatori ed esperti del movimento cooperativo hanno dialogato in modalità open per rafforzare un percorso di crescita innovativo e costruttivo. Tre giorni in cui la cooperazione ha invaso il nuovissimo Fico Eataly World di Bologna, in una delle regioni a più alto “tasso cooperativo” d’Italia.
Presenti al meeting alcune delle startup cooperative nate dalle due sperimentazioni Coopstartup del Lazio (CoopMeUp e Unicoop Tirreno): Ecoplanner, L’Alveare, UTM. Nel corso della prima giornata i giovani cooperatori laziali hanno presentato i loro progetti, attraverso alcuni pitch di pochi minuti, ai loro colleghi ed agli esperti intervenuti al meeting.
Ecoplanner ha presentato la propria filosofia di business legata alla progettazione e realizzazione di eventi eco-sostenibili, promuovendo il “green life style” attraverso i temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La cooperativa, composta da cinque giovani socie, viene incontro alla necessità di uno stile di vita “eco-friendly” e i suoi servizi si rivolgono a tutti coloro che in occasione di eventi pubblici e privati desiderano dare importanza ai valori della sostenibilità.
L’Alveare, cooperativa nata dalla sperimentazione CoopMeUp insieme ad Ecoplanner, ha presentato invece il proprio coworking con spazio baby, nato da un progetto di innovazione sociale dell’associazione di volontariato Città delle mamme per rispondere concretamente al problema della conciliazione famiglia-lavoro. Un esempio di welfare urbano che integra al coworking un servizio educativo.
I neocostituiti UTM hanno invece illustrato il loro progetto di recupero di zone degradate urbane e periurbane civili e industriali, sfruttando una tecnica colturale avanzata e innovativa (metodo Miyawaki) che permette di realizzare aree verdi boschive semi naturali senza bisogno di manutenzione: una volta piantati gli alberi e gli arbusti della specie adeguata, alla giusta densità, il soprassuolo si evolve spontaneamente auto selezionandosi.
Tre giovani realtà che, grazie al supporto degli esperti, hanno raccolto nuovi spunti per rafforzare ed espandere il proprio business e hanno avuto l’occasione di condividere con gli altri giovani colleghi i dubbi e le esperienze di questi primi mesi di attività.
Tre giorni all’insegna della condivisione, dunque, che come ha sottolineato Aldo Soldi, Direttore Generale Coopfond: “Mi domando se noi in questi tre giorni di meeting abbiamo contribuito a costruire futuro. La risposta è sì e l’abbiamo fatto attraverso la condivisione. Il mondo che le startup cooperative ci stanno raccontando è un mondo che la cooperazione, grazie al progetto nazionale Coopstartup, sta incrociando e grazie ai nuovi cooperatori si sta contaminando”.

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