LEGACOOP: 2.500 MEDICI ASSISTONO IN COOPERATIVA 3 MLN DI PAZIENTI

Sono 76 in tutto il Paese. Riuniscono complessivamente 2.500 professionisti che contano ormai 3 milioni di assistiti. Sono le cooperative tra medici aderenti a Legacoop, diffuse tra i ‘dottori di famiglia’ ma sempre più anche tra gli specialisti, odontoiatri ma non solo.

Un settore nuovo per la cooperazione che sta dimostrando sul campo di poter giocare un ruolo importante nell’innovazione del Sistema nsanitario nazionale, riunito oggi a Roma per il proprio congresso.

“Le cooperative sanitarie- spiega Maurizio Pozzi, presidente federazione Sanicoop- vogliono difendere il servizio pubblico e, proprio per questo, vogliono innovarlo: non possiamo accettare che si consumi, o che le difese corporative lo consumino. Chi capisce la sfida si attiva, può sbagliare, ma costruisce il nuovo. Dobbiamo senza timori sfidare le Regioni ad assumere questa responsabilità: dare risorse ai servizi e sottrarle alla macchina inefficiente”.

Il primo ambito nel quale queste cooperative si sono sperimentate è stato quello dei medici di medicina generale che, riuniti in gruppo, possono gestire con più efficacia e garantendo una copertura più ampia i propri ambulatori, riducendo così anche glia ccessi impropri al Pronto soccorso.

Le cooperative di questo tipo sono ormai 49, cui si aggiungono due consorzi.

Un punto di forza importante anche per garantire l’integrazione con i servizi di assistenza domiciliare, fondamentali vista la riduzione dei tempi di degenza in ospedale.

“Si tratta di passare da una medicina diciamo così ‘di attesa’ – spiega Pozzi- ad una medicina di iniziativa, soprattutto per i malati cronici che sono ormail il 30% della popolazione e da cui dipende l’80% della spesa sanitaria.

Le cooperative possono organizzare l’insieme delle risposte, secondo la modalità da Chronic Care Model, che si sta sperimentando in particolare in Lombardia e in Toscana, anche espanso a prestazioni specialistiche e diagnostiche previste nei percorsi assistenziali, con presa in carico globale della persona e remunerazione, in base al raggiungimento di indicatori.”

Le cooperative tra medici stanno estendendo la propria azione anche verso la medicina specialistica di primo livello. “Abbiamo individuato- racconta Pozzi- nuove situazioni determinate dai tagli e dai ritardi nell’effettuazione delle prestazioni necessari per la salute: criticità in alcuni settori ormai abbandonati dal pubblico; odontoiatria; cure psichiatriche; specialistica di primo livello”.

Tutti ambiti nei quali la cooperazione ha già iniziato a intervenire con successo.