Dispenser disinfettanti su tutti i piani, più videoconferenze, meglio il taxi di bus e metropolitana. Sono alcune delle decisioni che Legacoop Nazionale ha assunto per contrastare la diffusione del nuovo Coronavirus. In tutto sei contromisure, che si affiancano a tre inviti avanzati a tutti i settori e i territori. Una strategia per “contrastare un’ulteriore diffusione del contagio, ispirata a cautela e senso di responsabilità”.
Il 24 febbraio il Direttore nazionale, Giancarlo Ferrari, ha scritto a tutti i colleghi responsabili di Organizzazione delle strutture territoriali e settoriali e a tutti i collaboratori della sede nazionale per ricordare il decalogo fornito dal Ministero della Salute (testo in allegato) e proporre una serie di misure “utili per tutelare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici garantendo, al contempo, un tranquillo svolgimento delle nostre attività”.
Per questo le strutture dell’organizzazione sono invitate a:
- privilegiare l’utilizzo della videoconferenza ed evitare lo svolgimento e la convocazione di riunioni per i prossimi 15 giorni;
- qualora sia impossibile rinunciare a riunioni che prevedano una presenza fisica, ridurre al minimo indispensabile gli incontri che prevedono la partecipazione di persone provenienti da più regioni;
- evitare incontri e accesso alle strutture di persone provenienti dalle zone sottoposte a ordinanze restrittive di Prefetture e/o autorità sanitarie.
Un impegno che caratterizzerà innanzitutto la sede nazionale di Legacoop, dove è stato deciso di:
- rendere più stringenti i controlli sugli ingressi nel palazzo;
- chiedere alle società fornitrici dei servizi pulizia e mensa l’intensificazione delle procedure di pulizia e sanificazione degli ambienti;
- allestire dispenser di disinfettanti per le mani su tutti i piani dell’edificio;
- potenziare il sistema di videoconferenza da utilizzare in sostituzione delle riunioni con presenza fisica;
- suggerire di evitare l’utilizzo di mezzi pubblici e privilegiare quello del taxi per gli spostamenti resi necessari dall’attività lavorativa;
- invitare tutti coloro che presentano anche solo una normale sindrome influenzale, a recarsi dal proprio medico e a non presentarsi in ufficio.
Il 25 febbraio si sono inoltre svolti alcuni incontri con il Ministero dello Sviluppo Economico e con il Ministero del Lavoro, durante i quali sono state rappresentate le esigenze di sostegno immediato alle imprese e valutate le prime e più efficaci azioni di supporto. Il giorno successivo, in videoconferenza, sede nazionale e organizzazioni territoriali e settoriali faranno il punto su quanto emerso e su come procedere in questo impegno comune.