LEGACOOPSOCIALI: ASSEMBLEA NAZIONALE DELEGATI “WELFARE, 2012 SARA’ DRAMMATICO PER GLI ENTI LOCALI: BISOGNA CAMBIARE”

LEGACOOPSOCIALI, ASSEMBLEA NAZIONALE DELEGATI – 9 NOVEMBRE

“WELFARE, 2012 SARA’ DRAMMATICO PER GLI ENTI LOCALI: BISOGNA CAMBIARE”

PAOLA MENETTI: FORTE APPELLO A ISTITUZIONI E ORGANI D’INFORMAZIONE SUL FUTURO DELLE POLITICHE SOCIALI

LORENA RAMBAUDI (CONFERENZA REGIONI): GOVERNO USA LINGUAGGIO LEGGE CRISPI

CARLO BORGOMEO (FONDAZIONE CON IL SUD): SERVE TAVOLO TRA PUBBLICO, PRIVATO SOCIALE E COOPERAZIONE

Roma, 9 novembre 2011 – Dopo il successo dell’evento di ieri al teatro Capranica di Roma “La nuova Italia è Sociale” per i venti anni della legge 381, con oltre 300 partecipanti e ospiti come Aldo Schiavone, Tiziano Treu, Stefano Zamagni, Giorgio Van Straten e Giulio Scarpati, Legacoopsociali ha riunito questa mattina l’assemblea nazionale dei delegati a Roma, nella sala Basevi della sede nazionale di via Guattani. Sul tavolo la tenuta del welfare con i tagli alla spesa sociale e agli enti locali: «A fronte di risorse che vengono sempre meno – ha dichiarato Paola Menetti, presidente nazionale Legacoopsociali – bisogna rilanciare il nostro sistema. Chiediamo un’audizione ad Anci e Conferenza delle Regioni un confronto di merito sulla situazione nei territori e sulle prospettive. In tal senso l’assemblea ha approvato l’ordine del giorno per una lettera-appello alle istituzioni di ogni livello e agli organi d’informazione sul futuro del welfare».

A lanciare l’allarme per il prossimo anno è stata l’assessore Lorena Rambaudi della Conferenza delle Regioni: « Non c’è stato un metodo sul decreto delega di riforma dell’assistenza – ha affermato Rambaudi – con il mancato coinvolgimento di Regioni e Comuni. Come assessori regionali alle Politiche sociali siamo di fronte a una situazione grave di tagli e a un 2012 drammatico per tutti gli enti locali Se poi si cambiano anche le regole diventa tutto molto difficile: questo decreto ci porta indietro perché il linguaggio usato è simile alla legge Crispi. Si pensa che i servizi sociali debbano tornare alla beneficenza e questa è una sconfitta di tipo culturale. L’unica cosa che dovrebbe fare il Governo sono le norme essenziali per le prestazioni: è il nodo centrale con cui fare un percorso con il Terzo settore».

Dal presidente della Fondazione Con il Sud, Carlo Borgomeo, è arrivata la proposta di un un modello di welfare diverso: «Se qualcuno pensa che i servizi è cosa di cui parlare dopo aver sistemato i conti – ha sottolineato Borgomeo – è un errore clamoroso. Il sintomo di un Paese che non ci piace è arrivato con il tentativo del ministro dell’Economia di eliminare il 5xMille. Bisogna rovesciare offerta e domanda, non essere più una ruota di scorta. Un welfare diverso avviene con un tavolo a tre: pubblico, terzo settore e privato sociale (le Fondazioni). Bisogna sviluppare la rete tra questi soggetti perché il progetto politico è troppo forte»

LEGGI LA RASSEGNA STAMPA DE LA NUOVA ITALIA E’ SOCIALE A CURA DELL’ UFFICIO STAMPA DI LEGACOOPSOCIALI.