Roma, 24 ottobre 2012 – “L’innalzamento dal 4 al 10% dell’aliquota Iva riservata alle prestazioni sociosanitarie ed educative svolte dalle cooperative in favore di soggetti gravemente svantaggiati (anziani, inabili adulti, tossicodipendenti, malati di Aids, handicappati psicofisici, minori anche coinvolti in situazioni di disadattamento e di devianza) è una misura di gravissimo pregiudizio per le cooperative sociali”.
Lo ha sottolineato Bruno Busacca, Responsabile Relazioni Istituzionali di Legacoop, illustrando, a nome dell’Alleanza delle Cooperative, il documento consegnato in occasione dell’audizione sulla legge di stabilità tenutasi il 23 ottobre presso la Commissione Bilancio della Camera.
“È una misura” -ha aggiunto Busacca- “che rappresenta un vero colpo di grazia al Welfare del Paese, che investe in primo luogo i servizi sociali resi dai Comuni. Questi ultimi, già stremati dalla crisi e dalle pur giuste politiche di revisione della spesa, si troverebbero dinanzi alla tragica alternativa di doversi sobbarcare un onere ulteriore oppure ridurre la quantità e la qualità dei servizi alle persone”.
Ma sono anche altri i punti del provvedimento che meritano un giudizio critico, a cominciare dalla “pesante ed inaccettabile disposizione” -ha detto Busacca- “che aggrava al 10% il taglio già disposto dalla cosiddetta spending review per la spesa per acquisti di beni e servizi degli enti sanitari. Sappiamo anche noi che nel settore vi sono sprechi e malversazioni, e condividiamo l’intento di colpirli; ma non sono i tagli lineari la soluzione. Così si taglia indiscriminatamente e si colpiscono, in primo luogo, le imprese di servizi ad alta intensità di manodopera che operano in modo regolare, rispettando i contratti di lavoro e le norme fiscali e previdenziali”.
“Chiediamo dunque” -ha continuato Busacca- “che anche questa disposizione venga rivista, lasciando agli enti sanitari maggiore libertà nella scelta dei risparmi”.
Da un punto di vista più generale, circa l’intento dichiarato dal Governo di voler procedere, con la legge di stabilità, al superamento di una politica di mero contenimento della spesa, al sostegno ai redditi e ad incoraggiare i consumi, che si concretizza in misure apprezzabili come l’abbassamento di un punto della prima e della seconda aliquota Irpef, e gli stanziamenti per la defiscalizzazione degli incrementi salariali legati ad aumenti della produttività, l’Alleanza delle Cooperative ritiene però “non condivisibile che le risorse per una tale manovra vengano da misure tributarie di segno contrario, quali la forte limitazione alle possibilità di fruizione degli oneri deducibili e detraibili in materia di Irpef, e il mancato azzeramento dell’incremento delle aliquote Iva”. “L’effetto di breve che si intende produrre, cioè l’incremento dei consumi” –ha sottolineato ancora Busacca- “è, infatti, così sostanzialmente eroso da interventi in direzione contraria che, nel contempo, illudono e deprimono”.
“E ciò” -ha concluso Busacca- “è ancor più criticabile se si pensa che le forme di spreco che si annidano nel sistema non sono ancora state pienamente aggredite: si può fare di più nel reperimento delle risorse concentrandosi, in particolare, sulla riduzione della spesa (ma non soltanto quella sanitaria e sociale) e sulle dismissioni patrimoniali (non soltanto gli immobili)”.
Potete leggere il testo integrale del documento dell’Alleanza delle Cooperative consegnato alla Commissione Bilancio sul sito di Legacoop.
fonte: Legacoop