La Cooperativa Capodarco cambia volto e diventa aCapo. Inizia così il nuovo capitolo di una storia di cooperazione sociale lunga oltre 40 anni, che ora punta ad offrire a PA, aziende e cittadini, servizi amministrativi e organizzativi ad alto valore aggiunto, in tutta Italia e in vari ambiti: dalla gestione dell’utenza al supporto organizzativo, dalla fruizione dei beni culturali alla lotta alle povertà educative, dal supporto ai percorsi di cura nelle comunità ai progetti di innovazione sociale.
Costante resta la finalità di questa grande cooperativa sociale di tipo B: creare opportunità di lavoro e di inserimento sociale per le persone in condizioni di svantaggio, che oggi rappresentano circa un impiegato su tre (34%) e costituiscono il principale capitale di questa Cooperativa sociale integrata. ACapo, oggi, conta 1.132 risorse (contro una media nazionale delle cooperative sociali di 26,6 addetti), con un fatturato di 40 mln di euro nel 2018.
Il nuovo Logo, che richiama il tasto Enter (aCapo appunto), con la freccia rivolta in avanti, esprime la consapevolezza della cooperativa che evolvere, guidando il cambiamento, sia una capacità strategica per chi vuole guardare al futuro generando valore sociale.
In un contesto sempre più competitivo, aCapo punterà sull’innovazione, con una particolare attenzione a risorse quali digitalizzazione, realtà aumentata e automazione, le tecnologie più promettenti per migliorare servizi e qualità della vita dei cittadini come indica l’ultimo rapporto di Minsait “Innovazione pubblica: le tecnologie disruptive che trasformeranno le Amministrazioni”.
Un aspetto, questo, su cui aCapo vuole proporsi come punto di riferimento nel panorama della cooperazione nazionale, per intervenire in modo virtuoso anche sulla scarsa propensione delle cooperative alla digitalizzazione e all’innovazione, pari a circa la metà di quella delle imprese tradizionali (indice alla digitalizzazione 0,17 contro 0,33; innovazione di prodotto e di processo 0,14 contro 0,28, dati Istat 2019*).
Tra gli ambiti di sviluppo più creativi di aCapo va segnalato il gaming, che sta mostrando interessanti prospettive in contesti clinici a supporto di patologie come la Sindrome di Asperger. Su questo specifico aspetto, per esempio, aCapo sta lavorando ad una collaborazione con il Centro Autismo e Sindrome di Asperger (CASA) di Mondovì (CN) per sviluppare, attraverso il videogame Minecraft, le capacità di apprendimento e socializzazione nei bambini.
“Oggi ci presentiamo al mercato con un nuovo brand che rafforza i valori alla base di aCapo – ha dichiarato la Presidente di aCapo, Roberta Ciancarelli – Abbiamo affrontato le criticità di questi anni, riorganizzandoci, migliorando la nostra offerta e diversificando i servizi. Ora guardiamo al futuro puntando sull’innovazione, la qualità dei servizi e la volontà di generare impatto sociale. La nostra mission è: ‘includere per innovare’, che significa mettere a valore le nostre “diverse abilità” per garantire servizi qualificati, inclusivi ed attenti alle esigenze di tutti i cittadini. Continueremo a guardare al Lazio come nostra terra di origine, dove siamo leader nei servizi di supporto amministrativo e di customer relationship management in ambito sanitario, ma l’obiettivo è espanderci su tutto il territorio nazionale, in sinergia con la ricerca universitaria, i territori e il Terzo Settore. Continueremo a valorizzare l’occupazione femminile – conclude Ciancarelli – Una caratteristica distintiva delle cooperative sociali italiane e anche di aCapo. Il 72% dei nostri occupati, infatti, sono donne. Ma anche in questo rappresentiamo l’avanguardia di un cambiamento culturale importante: al nostro interno sono affidate a donne molte delle funzioni apicali e manageriali, siamo una grande eccezione nel panorama nazionale dove solo l’8%* delle posizioni dirigenziali nelle cooperative sono occupate da donne”.
Tre i principali filoni di offerta messi a disposizione di PA e imprese da aCapo, in 6 regioni italiane (Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lombardia): contact center, business process outsourcing e facility management. Il primo, che consiste nella gestione di servizi e sistemi di prenotazione, informazione, orientamento e supporto tecnico, è il fiore all’occhiello dei servizi della cooperativa. aCapo, per esempio, cura dal 2004 il Recup per la Regione Lazio, il più avanzato esempio di governance in Italia per la gestione unificata del sistema delle prestazioni sanitarie di tipo ambulatoriale. Ogni giorno 600 operatori di aCapo gestiscono più di 25mila agende unificate per 20 ASL, Aziende Ospedaliere e aziende accreditate di tutta la regione per un totale di 4 milioni di chiamate l’anno (richieste di prenotazioni e prestazioni sanitarie). Tra i nuovi servizi, anche il call center del patronato Acli per la campagna “quota 100” (06 84 000 100) e Linea Comune, il numero verde del centro servizi integrato del territorio fiorentino (330mila chiamate l’anno). Servizi, questi, che impiegano in molti casi persone partite da condizioni di svantaggio, formate direttamente in cooperativa.
A questo si aggiungono servizi chiave come il business process outsourcing, come l’applicativo per la ricerca e la gestione delle disponibilità dei posti letto di terapia intensiva e unità coronarica (utic) delle strutture ospedaliere della Regione Lazio, e il facility management, ovvero la gestione dei servizi di supporto alle strutture, come il Cup, ma anche l’offerta di servizi IT, di digitalizzazione dei documenti, servizi di accettazione di esami di laboratorio e attività di incasso.
La cooperativa, con Presidente Roberta Ciancarelli e Vicepresidente Paola Loreti, ha inoltre ricevuto a novembre 2018 il massimo riconoscimento dall’Autorità garante per la concorrenza, con le 3 stelle nel rating della legalità.
*dati Istat STRUTTURA E PERFORMANCE DELLE COOPERATIVE ITALIANE ANNO 2015. RAPPORTO DI RICERCA 2019