Firmata la Convenzione tra Legacoop Lazio e la Fondazione PICO: nasce il Nodo territoriale PICO Lazio.
La Fondazione PICO è il Digital Innovation Hub per la trasformazione digitale cooperativa riconosciuto dal Network impresa 4.0 costruito dal Ministero dello Sviluppo Economico; è un progetto di Legacoop nazionale realizzato con il contributo di Coopfond per accompagnare e supportare le cooperative italiane in progetti di trasformazione digitale. Grazie ai Nodi, strutture territoriali di riferimento per imprese e stakeholder, vengono erogati servizi, organizzate attività e proposte soluzioni innovative. Tra le ultime iniziative a cui contribuisce la rete PICO c’è “Cooperazione digitale”, progetto pluriennale realizzato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e sostenuto con 3,5 milioni di euro da Google.org, la divisione filantropica di Google. Le risorse, a fondo perduto, sono destinate a cooperative e imprese no profit, dando priorità a quelle “vulnerabili” come le cooperative che operano in realtà periferiche o marginali, per metterle nelle condizioni di cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione digitale.
“Ad oggi hanno manifestato interesse al progetto 15 cooperative” annuncia il Direttore di Legacoop Lazio, Lucia Di Donato, che auspica che siano sempre di più le realtà laziali che si iscriveranno alla piattaforma PICO per cogliere tutte le future occasioni volte a sostenere gli sforzi delle pmi cooperative nella trasformazione digitale. Le opportunità e le risorse per avviare questi processi non mancano. Recente la notizia relativa a 7 milioni di euro per l’innovazione e la competitività del ministero dello Sviluppo economico e ancor più ricca la possibilità derivante dai fondi del PNRR. L’obiettivo ambizioso che vuole darsi Legacoop Lazio, attraverso il nodo Pico Lazio, è quello di realizzare attività di sviluppo e supporto per le proprie cooperative associate che si articoleranno in servizi e consulenza, progetti di affiancamento, programmi di accelerazione, azioni di comunicazione, interventi formativi di “fertilizzazione” dei sistemi aziendali rispetto alle competenze digitali e interventi tecnico – specialistici per conformare i set competenziali delle cooperative rispetto ai fabbisogni derivanti da programmi di sviluppo del digitale. Di tutto questo abbiamo parlato con il Direttore di Legacoop Lazio.
Direttore, come nasce questo Nodo territoriale e perché?
La Fondazione PICO ha già attivato sul territorio nazionale numerosi sedi territoriali (“Nodi PICO”) che rappresentano uno strumento di primo contatto, assistenza e supporto sul territorio per le imprese cooperative. I nodi erogano i servizi rivolti alle imprese – progettati dalla Fondazione insieme a partner certificati di comprovata esperienza pluriennale in ambito tecnologico – e sviluppano progetti innovativi, di trasformazione digitale e industria 4.0 costruiti sulla specificità cooperativa.
Anche Legacoop Lazio ha ritenuto opportuno creare nel proprio territorio un Nodo PICO per far sì che le cooperative associate possano cogliere ogni opportunità per dare impulso alla trasformazione digitale.
Come si è deciso di procedere, concretamente?
In primis è stato realizzato un contratto di rete tra 3 cooperative di servizi (Speha Fresia, Mediterranei e Aster coop) e poi successivamente è stata stipulata una convenzione tra la Rete Linum, la fondazione Pico e Legacoop Lazio che ha individuato nella rete Linum il proprio nodo territoriale (Pico Lazio).
La rete è già operativa?
Al momento sta svolgendo un’attività di supporto e sensibilizzazione rispetto al progetto “Cooperazione digitale”, finanziato dalla Fondazione Google.org, volto a promuovere e favorire la crescita, la modernizzazione e lo sviluppo delle cooperative e non profit italiane attraverso l’innovazione e la transizione digitale. Ad oggi hanno manifestato interesse al progetto 15 cooperative. Il nodo Pico Lazio supporterà le cooperative nell’attività di assessment, uno strumento che fornisce una prima indicazione della maturità digitale della cooperativa, con l’intenzione di fotografare la posizione dell’impresa rispetto alle possibilità offerte da Industria 4.0 e per suggerire possibili soluzioni per migliorarne la competitività. Poi successivamente sempre con il supporto del nodo Pico le imprese interessate realizzeranno un vero e proprio progetto da presentare alla Fondazione Google.org per ricevere il finanziamento.
Quale l’obiettivo?
L’obiettivo ambizioso che vuole darsi Legacoop Lazio, attraverso il nodo Pico Lazio, è quello di realizzare attività di sviluppo e supporto per le proprie cooperative associate che si articoleranno in servizi e consulenza, progetti di affiancamento, programmi di accelerazione, azioni di comunicazione, interventi formativi di “fertilizzazione” dei sistemi aziendali rispetto alle competenze digitali e interventi tecnico – specialistici per conformare i set competenziali delle cooperative rispetto ai fabbisogni derivanti da programmi di sviluppo del digitale.
Si era già lavorato su questi temi?
Legacoop Lazio è già da tempo impegnata per supportare l’infrastrutturazione delle proprie associate rispetto alle opportunità derivanti dall’innovazione digitale e dall’impatto che questa sta producendo e produrrà sull’insieme del sistema produttivo e di servizi. Un ruolo di promotore dell’innovazione sostanziato da un complesso di azioni ed iniziative già messe in campo dalla nostra Associazione, anche in questa fase resa critica dalla pandemia in atto, complessivamente dirette a costruire un “ambiente cooperativo” recettore di una cultura dell’innovazione, “fertile” ai processi innovativi, e in grado di restituire all’insieme del sistema economico e sociale del territorio un modello di sviluppo equilibrato e un set di strumenti utili per co-costruire (con gli attori economici locali) un modello di cambiamento sostenibile. Nell’ambito del digitale sono state realizzate iniziative di sensibilizzazione e accompagnamento delle cooperative all’adozione di approcci e logiche digitali. Un esempio è quello della ricerca realizzata per verificare il grado di maturità digitale delle imprese aderenti: una prima rappresentazione del rapporto tra imprese e innovazione tecnologica e del “valore” (importanza, tasso priorità) ad essa assegnata dal sistema della cooperazione.
Qual è il quadro che ne emerge?
Il quadro che ne emerge è che la trasformazione digitale e tecnologica è spesso difficile per le nostre associate perché sono realtà che operano sul mercato già da molti anni. Hanno una struttura di business consolidata e fanno fatica ad aprirsi a un nuovo scenario economico.
Che tipo di resistenze ha riscontrato e quali sono le motivazioni?
Molti fanno fatica a capire l’importanza di dar luogo a progetti di trasformazione digitale perché hanno il timore di danneggiare l’identità cooperativa.
Un secondo motivo per cui le aziende vivono una forte resistenza è perché non sono pronte al cambiamento. Non sono dotate di figure interne con le giuste competenze e non vogliono affidarsi a figure esterne, in poche parole mancano di una visione aziendale innovativa. Per dare un segno positivo, Legacoop Lazio ha dato luogo ad azioni di informazione, formazione e sensibilizzazione anche mediante il progetto LAND Lazio Actions for Needs and Development, finanziato dal “Fondo per la Cooperazione” regionale: tra le diverse tematiche affrontate, un ruolo centrale hanno avuto le iniziative per supportare i processi di trasformazione in atto e sviluppare la cultura dell’innovazione.