Nel 2013, la Giunta Zingaretti ha posto le premesse per un nuovo modello di partenariato tra pubblico e privato, sbloccando dopo 10 anni la realizzazione di circa 10 mila alloggi nel Lazio. Il Presidente Bastianelli: “10.000 alloggi sociali nel Lazio e 30 mila posti di lavoro grazie alle proposte della cooperazione”. Nel 2014? Legacoop Abitazioni Lazio punta sulla rigenerazione urbana e sui servizi innovativi offerti dall’housing sociale per giovani, studenti, anziani e lavoratori precari.
Roma, 13 gennaio 2014- La crisi generale ha fatto riemergere nuove criticità legate alla questione abitativa. L’esplosione del mercato immobiliare e un uso a volte non equilibrato del territorio ha fatto sì che la zonizzazione si trasformasse in marginalizzazione. Ora è urgente rivalutare la qualità dello spazio urbano nelle periferie.
E non solo. Il Lazio deve dare una risposta immediata ai bisogni abitativi delle nuove categorie sociali che non riescono a trovare risposte sul mercato. Giovani, lavoratori precari, studenti, stranieri, anziani, city users: nuovi soggetti sensibili alla crisi, nuove esigenze. Affitto con riscatto, integrazione tra residenza e offerta di servizi, miglioramento della qualità del contesto abitativo: l’innovazione nell’housing sociale può dare una risposta a tutto questo. Non a caso, si apre ad essa anche la politica dell’Unione Europea con azioni congiunte a favore dello sviluppo urbano sostenibile e con il cofinanziamento della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti.
“Fino ad ora, quel che più è mancato è stata una visione del futuro, grazie alla quale la politica e le istituzioni potessero assumere quel ruolo che loro compete in merito all’individuazione degli obiettivi e delle azioni per raggiungerli- ha detto Fabio Bastianelli, Presidente della Legacoop Abitazioni Lazio-. Invece, è stato delegato tutto alle iniziative e al protagonismo dei singoli, senza alcuna forma di raccordo e programmazione. Ma non è un caso se, in inglese, si usa un gerundio- ‘housing’- per definire un’azione continua, programmatica e progressiva. Un’azione che in Italia è venuta a mancare da troppo tempo”- spiega Bastianelli.
“Dobbiamo pensare ad una maggiore integrazione dei modelli di offerta tra casa e servizi alla persona e al territorio, in particolare per le nuove categorie sociali. L’impoverimento progressivo della classe media, spesso senza tutele, impone una riflessione- ha aggiunto-. La scarsità di risorse nel mercato del Credito aumenta la necessità di una integrazione dell’azione tra Pubblico e Privato”.
“Rimane prioritaria l’esigenza di aree a basso costo- chiarisce Bastianelli-. Occorre però ricercare e individuare anche soluzioni urbanistiche a basso consumo, centrate sul recupero del territorio. Che si provveda dunque a sostenere le iniziative di recupero urbano con incentivi in termini di cubatura, ma soprattutto che si garantiscano tempi di attuazione adeguati per nuove procedure”. Il Lazio, inoltre, “si presenta come una Regione unica per quel che riguarda la valorizzazione del Patrimonio pubblico per il qualeo ccorre prevedere interventi nei quali la partecipazione dei soggetti Privati possa dare maggiori benefici alla collettività in termini di efficienza e incremento di alloggi sociali”, spiega il Presidente. “La Cooperazione di Abitanti, nel 2014, concentrerà le forze sulle abitazioni lowcost e su formule di locazione e/o riscatto; punterà sulla riqualificazione e sulla rigenerazione urbana, in particolare in periferia e darà il via a nuovi progetti di gestione sociale del territorio”.
“Nel 2014, riteniamo essenziale procedere con il completamento dell’attuazione dei Programmi di edilizia residenziale finanziati con fondi regionali. La Giunta Zingaretti e l’Assessore Refrigeri hanno individuato un percorso che sblocca dopo quasi 10 anni uno stallo che impediva la realizzazione di circa 10.000 alloggi in tutto Lazio- ha detto Bastianelli-. Tale programma prevede la realizzazione di circa 6.000 alloggi di edilizia residenziale sociale per la città di Roma. La cooperazione ha avanzato delle proposte che ne valorizzanola funzione sociale, diventando occasione di sperimentazione di una rinnovata politica per l’abitare”.
E ha aggiunto: “Abbiamo inaugurato un nuovo modello virtuoso di partenariato pubblico/privato che riteniamo debba essere sostenuto e promosso .Di fronte alla paralisi decennale, alla situazione di emergenza abitativa e con la crisi conclamata dell’edilizia, la cooperazione ha saputo avanzare delle proposte alle Istituzioni che hanno di fatto moltiplicato le risorse pubbliche al punto che circa 110 mln. di euro genereranno 2,8 miliardi di euro di investimenti privati. Soprattutto, genereranno circa 59.000 posti di lavoro”.