(Reporter Nuovo) Da quella stanza Enrico Nicoletti, l’ex cassiere della banda della Magliana, gestiva e coordinava i traffici della cosca. Ora in quello stesso ufficio è nata una libreria dell’usato. Seduto alla scrivania c’è un signore di mezza età, un passato da camionista e un presente segnato da forti problemi psichici, che grazie al lavoro da bibliotecario ha trovato la sua stabilità. Libri ovunque, alcuni anche rari, trovati nei cassonetti o donati da chi voleva libersene. A ricordare il passaggio di Nicoletti è rimasto solo il pavimento in argento.
Una trasformazione sorprendente realizzata da ex detenuti e persone con problemi psichici e fisici grazie al supporto della New Horizon. Costituita nel 1987 da un gruppo di detenuti in regime di semilibertà e da soggetti appartenenti a categorie sociali svantaggiate, oggi, la cooperativa sociale ha sede in una struttura di 7.000 mq, sottratta dalla Magistratura a esponenti della malavita romana. Il primo nucleo di questa piccola fabbrica solidale è stato costituito da Don Germano Greganti, presidente dell’“Associazione Carcere e Comunità”, uno dei principali punti di riferimento per l’impegno sociale ed il volontariato a favore dei detenuti. Tra le sue tante battaglie, ricordiamo l’impegno contro la pena di morte e contro le carceri minorili. Oggi è Eugenia Urbinati che porta avanti con coraggio la struttura: “Anche io ho una disabilità, eppure nel mio piccolo sono diventata una manager”.
Alla New Horizon lavorano 18 persone, regolarmente assunte, che a causa del loro disagio psichico o fisico, hanno avuto difficoltà a trovare lavoro. L’attività principale della cooperativa è la raccolta degli indumenti, in collaborazione con l’AMA Spa. Stiamo parlando dei cassonetti gialli ormai presenti diffusamente a Roma attorno ai quali è stata organizzata una vera e propria filiera industriale. Incontriamo alcune mamme con i loro bambini che vengono qui a comprare abiti a prezzi sociali. “La New Horizons è un esempio di quella che può essere la nuova economia – racconta il presidente Legacoop Lazio, Pino Bongiorno – Si sono sottratte così migliaia di tonnellate di materiale a quell’enorme mole di rifiuti indistinti che sarebbe finito tra i cassonetti, alleggerendo così l’attività dell’Ama”.
Non solo vestiti, in questi ambienti sottratti alla malavita è nato un piccolo emporio del riciclo solidale alle porte di Roma. Dove prima erano parcheggiate le Ferrari e le Maserati della banda della Magliana ora c’è un’ autofficina dove lavorano ex-detenuti. Anche il bar dove Nicoletti andava a fare colazione adesso è gestito da un cuoco con disabilità.
L’ex commercialista della cosca lo scorso novembre è stato condannato per estorsione a 7 anni di reclusione dal Tribunale di Roma. Da tempo tutto il suo patrimonio è finito nella mani dello Stato e oggi, sui 56 beni confiscati alla criminalità di proprietà del Comune di Roma, ben 23 fanno capo a lui. Tra questi ci sono anche i due appartamenti in cui ha abitato per anni: il primo è stato assegnato al Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici del Comune di Roma nel 2007. Il secondo, è stato assegnato al Dipartimento Promozione Servizi Sociali e dovrebbe essere utilizzato come casa famiglia. A distanza di anni il Comune non è riuscito a farci nulla. Gli appartamenti sono completamenti vuoti e fatiscenti.
Anche la Tenuta dell’Inviolatella Borghese (nel 2009 valore stimato 3 milioni di euro) tra corso Francia e via Flaminia Vecchia, riconducibile alla banda della Magliana è completamente in disuso. Nel 2012, la Regione ha finanziato il progetto di riqualificazione del parco, 140mila euro. Ma, ultimati i lavori, restano i lucchetti.
Troppo spesso i beni sequestrati alla criminalità si trasformano in un «vuoto a perdere» e l’immagine del bibliotecario che cataloga libri usati camminando sul pavimento in argento è la prova che qualcosa di diverso è possibile.
GUARDA IL VIDEO (fonte Reporter Nuovo) :