Occupati pacificamente i 2000 ettari di terreno dell’azienda biologica di Castel di Guido, di proprietà della Regione Lazio ma gestita dal Comune di Roma. Associazioni, cooperative, organizzazioni di settore e agricoltori si sono dati appuntamento oggi in un luogo simbolo “dell’inefficienza amministrativa che erode le risorse pubbliche” – come è stato definito dall’Associazione italiana per l’agricoltura biologica- per dire no alla svendita delle terre pubbliche.
Il Coordinamento romano per l’accesso alle Terre pubbliche ha ribadito alla giunta Zingaretti la richiesta di ritirare immediatamente l’art. 20 della proposta di legge n 147 che prevede la vendita del patrimonio agricolo pubblico. Il 7 maggio alle 12, il tema verrà rilanciato durante una conferenza stampa che si terrà presso il Consiglio regionale a La Pisana.
Intanto, gli occupanti hanno mobilitato trattori e mezzi meccanici e hanno dato il via ad una azione dimostrativa, recuperando parte di un oliveto abbandonato e potando piante e alberi.
“Qualora la nostra richiesta di evitare la vendita delle terre pubbliche e il loro affidamento agli agricoltori non venisse accolta, proseguiremo nei prossimi giorni con altre azioni dimostrative coinvolgendo un numero ancora maggiore di aziende del territorio laziale- è scritto in un comunicato congiunto, firmato anche da Agrinsieme Lazio.
All’iniziativa aderiscono: AIAB Lazio, AGRINSIEME (LEGACOOP, CONFCOOPERATIVE, AGCI, CONFAGRICOLTURA, CIA), ANGA – GIOVANI CONFAGRICOLTURA LAZIO, FLAI CGIL, CGIL ROMA, CGIL LAZIO, CONSORZIO PASTORI LAZIO, COOP AGRICOLTURA NUOVA, COOP TESTA DI LEPRE, AZIENDA AGRICOLA ORTOSOLE, COOP CARAMADRE, COOP RINASCITA 78, COOP CARLO PISACANE, ASSOCIAZIONE TERRITORIO ROMA, LIPU, LEGAMBIENTE LAZIO, COLDIRETTI LAZIO, ASSOCIAZIONE CASTEL DI GUIDO… E ALTRO.