Città dell’Altra Economia: vince l’Ati con Aiab, coop 29 giugno, Agricoltura Nuova e coop sociale Integra

E’ il raggruppamento composto da Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica), Cooperativa Sociale 29 giugno, Cooperativa Agricoltura Nuova e dalla Cooperativa Sociale Integra il consorzio che s’è aggiudicato per sei anni il bando di gara per l’assegnazione degli spazi della Città dell’altra economia. Ha otttenuto un punteggio di 86,761. Al secondo posto – con 66,614 punti – s’è classificata la costituenda Ati formata da Ecosistemi srl, Agricoltura Capodarco, Biosolidale distribuzione srl, Equobio cooperativa di consumo, Stand up società cooperativa e A Sud Ecologia e cooperazione Onlus. Terzo classificato è invece Economie solidali con 60,275 punti. Quarto posto per la costituenda Ati composta da Copa Consorzio per l’ambiente e da Consorzio Mac che di punti ne ha ottenuti soltanto 3,639.

 

IL COMMENTO DEI VINCITORI – “Siamo i soggetti già presenti nella Città che si sono impegnati nel corso degli ultimi sei anni per aprire a tutta la cittadinanza romana uno spazio di grandissimo valore storico e culturale – dichiara Andrea Ferrante, di Aiab, a nome del vincitori – l’esito del bando rappresenta un riconoscimento di questo nostro impegno. Molti di noi, infatti, sono stati tra i primi a credere e scommettere su questo progetto sin dal 2006. Le nostre associazioni e cooperative, con l’ampia rete di partner che ci sostiene – aggiunge Ferrante – rappresentano un’altra economia che quotidianamente mette in pratica un modello di produzione e consumo basato sui diritti e sulla responsabilità sociale e ambientale e crea lavoro di qualità. Siamo professionalmente preparati ad affrontare questa sfida e il valore di questo consorzio è dimostrato anche dallo straordinario partenariato che abbiamo messo insieme a livello nazionale e internazionale, il meglio di chi oggi lavora quotidianamente per un modello economico alternativo rispetto a quello dominante, dove lavoro, qualità ambientale, coesione sociale, rispetto dei lavoratori e sostenibilità economica stanno insieme”. Spiega Ferrante: “Oggi la Cae ha bisogno di un profondo rilancio – sottolinea – deve, finalmente, aprirsi a tutti i cittadini romani, e allargare lo sguardo a tutti i cittadini italiani ed europei che si rispecchiano nei valori dell’altra economia, per diventare effettivamente il luogo in cui riflettere su un modello alternativo di sviluppo e in cui mettere in pratica l’altra economia. Il nostro progetto rappresenta un’occasione storica per dimostrare che una risposta diversa alla crisi è possibile”. E conclude: “Siamo convinti delle enormi potenzialità del luogo, cureremo in particolare il rapporto con il territorio, coinvolgendo i cittadini e le loro forme associate, le famiglie e gli anziani. Il nostro Progetto vuole dimostrare che è possibile fare impresa (garantendo giusta ed equa redditività, lavoro stabile e non precario) ma anche fare cultura nel senso ampio del termine, cioè promuovere stili di vita e comportamenti all’insegna del rispetto della persona e dell’ambiente in cui vive, promuovendo anche momenti di incontro e svago”.

 Danilo Chirico
fonte: PaeseSera