6 novembre 2012 – L’“ICA Expo 2012”, Fiera Internazionale delle Cooperative, organizzata dall’Ica (Associazione Internazionale delle Cooperative) in collaborazione con Cooperatives United, che si è tenuta a Manchester in occasione dell’anno internazionale della cooperazione, ha previsto una sessione, il Gender Forum, sulle tematiche di genere. In rappresentanza dell’Alleanza Cooperative Italiane, è intervenuta al Gender Forum Dora Iacobelli. L’iniziativaha favorito un approfondimento sulletematiche relative allo squilibrio di genere nel mercato del lavoro, e al ruolo delle donne, con particolare riferimento alla presenza femminile nelle imprese cooperative.
“Il basso livello di occupazione femminile è uno dei maggiori problemi nel mercato del lavoro italiano, ma l’esperienza cooperativa in termini di occupazione femminile, è un esempio dissonante” -ha affermatoIacobelli. Per quanto riguarda la realtà italiana, ha spiegato, l’ultima rilevazione dati effettuata dalle tre centrali cooperativesulla situazione dell’occupazione femminilenelle cooperative, segna un buon punto di partenza. Le donne rappresentano, infatti, il 53% degli occupati e la percentuale sale oltre il 60% in alcuni settori, come il settore sociale.“Un buon punto di partenza per un percorso, già avviato” -ha detto- “che punta ad accrescere la presenza delle donne in posizioni di responsabilità all’interno delle imprese, a partire da pratiche concrete come il riequilibrio di genere nei Consigli di Amministrazione delle cooperative”.
Le cooperative, ha inoltre sottolineato, garantiscono contratti di lavoro stabile, attenzione alle esigenze di conciliazione tra vita e lavoro in particolari periodi della vita familiare o per la maternità e realizzano buone pratiche offrendo spesso servizi eccellenti per l’infanzia, la disabilità, gli anziani, lavori ricoperti maggiormente da donne.
Ha quindi ricordato l’impegno dell’Alleanza delle Cooperativenella promozione di progetti per il miglioramento delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e delle socie delle cooperative e per la valorizzazione del contributo femminile alla vita delle imprese. In particola ha segnalato i seguenti progetti avviati o in corso di realizzazione:
Progetto AGCI “Per lo sviluppo della dirigenza istituzionale femminile”
Il Progetto avviato dall’Associazione delle Cooperative Italiane (AGCI) consiste nello sviluppo di un percorso volto alla valorizzazione delle donne all’interno delle imprese cooperative aderenti e dell’organizzazione a tutti i livelli. Un percorso che nasce e si sviluppa intorno alle esperienze più significative già realizzate dalle cooperatrici nei vari settori economici e territori, nella convinzione che l’affermazione delle pari opportunità debba coinvolgere sia la componente femminile che quella maschile dell’organizzazione. L’iniziativa ha preso avvio ufficiale dalla Conferenza Europea del 2010, promossa da Legacoop e AGCI, ed ha avuto uno slancio ulteriore con la nascita del Coordinamento Donne AGCI.
Progetto Confcooperative “FIL,Famiglia Impresa Lavoro”
Il progetto FIL è un percorso di Confcooperative, che si colloca nell’ambito di una più complessiva strategia per favorire la conciliazione fra lavoro e famiglia: attraverso lo sviluppo di un sistema virtuoso che va dai soci alla cooperativa, dalla cooperativa al sistema confederale e viceversa valorizzando le differenze, dei ruoli, delle competenze, delle dimensioni dell’impresa e delle relazioni di appartenenza. L’assunto è che la realizzazione del lavoratore, in particolare donna, e lo sviluppo dell’impresa cooperativa si raggiungono grazie a soluzioni di creazione d’impresa, di mutualità, di benessere di socie e soci attente allapromozione di una cultura family friendly.
Progetto Legacoop “Valorizzazione delle risorse umane in ottica di genere”
Legacoop ha avviato un percorso di implementazione di politiche e strumenti per la valorizzazione della risorsa umana donna, cui hanno aderito 17 cooperative e che è attualmente in fase di realizzazione in 14 di esse appartenenti a quattro settori: Sociale, Servizi, Costruzioni, Grande Distribuzione. Obiettivo dell’intervento di formazione/consulenza è: 1) far acquisire consapevolezza del significato oggi di Pari Opportunità per la competitività delle imprese, in termini di qualità, benefici e costi della non applicazione di specifiche politiche/strumenti in tal senso; 2) dare strumenti operativi per una maggiore qualità dell’organizzazione; 3) mettere a sistema la valorizzazione delle Risorse Umane in ottica di genere all’interno della complessiva organizzazione aziendale; 4) valutare e monitorare periodicamente il percorso. L’intervento prevede anche la formazione all’empowerment delle donne per rafforzare la valorizzazione di sé e il percorso di crescita professionale e personale.
Altri strumenti importanti per lo sviluppo di politiche per le pari opportunità, ha aggiunto infine la Iacobelli, sono i codici di comportamento adottati dalle organizzazioni imprenditoriali e dalle imprese. In Italia la Carta per le pari opportunità, e l’uguaglianza nei luoghi di lavoro è stata promossa e supportata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e sottoscritta dalle organizzazioni che fanno capo all’Alleanza delle Cooperative Italiane e da molte tra le cooperative associate. Allo stesso tempo, ha ricordato, le Centrali Cooperative Italiane hanno lavorato per l’introduzione di linee guida e quote minime di presenza femminile nei consigli di amministrazione delle cooperative e negli organismi di direzione delle strutture di rappresentanza delle imprese stesse.
“È tempo di costruire un network europeo di donne cooperatrici” -ha concluso- “partendo dalla Conferenza Europea organizzata a Roma nel 2010 presso il Cnel in collaborazione con Cooperatives Europe e con il contributo di sei organizzazioni cooperative europee. E’intenzione degli organismi di parità che fanno capo all’Alleanza Cooperative Italiane lavorare insieme ad un progetto europeo e programmare appuntamenti periodici per confrontare buone pratiche maturate dai diversi sistemi cooperativi europei e formulare proposte comuni da sottoporre ai governi nazionali e alla Commissione Europea”.
fonte: Legacoop