PART ENERGY, DAL FRIULI AL LAZIO

La cooperativa benefit Part Energy è la prima Cer ad essersi costituita in Italia.

“Abbiamo scelto la forma cooperativa quando ancora c’era una gran confusione perché la si ricollegava spesso ad associazioni non riconosciute o all’idea di aggregazioni di cittadini non in forma strutturata e imprenditoriale – racconta Mauro Antonio Guarini, presidente della cooperativa con sede in Friuli e attiva in più regioni italiane-. A noi, invece, la cooperativa sembrava la forma giuridica migliore per rispondere ai desiderata del legislatore, anche in virtù della ricaduta sociale che riesce ad avere oltreché della sua solidità”.

Poi, quando ancora il quadro giuridico legislativo era confuso, da una attenta analisi, la conclusione di dover tentare procedendo alla registrazione di configurazioni in regioni diverse.

“Siamo stati così anche i primi a essere aggregatori di configurazione di Cer.  Fino a quel momento, infatti, si procedeva per aree di mercato di riferimento e noi, ad esempio, con sede legale a Udine, avremmo potuto lavorare solo in 8 regioni vicine – commenta-. Di fatto, poi, però, il GSE ha permesso lo sviluppo delle cosiddette Cer nazionali, ovvero potenzialmente attive in tutte le regioni, grazie a uno statuto che permettesse loro di allargare il raggio di azione su tutto il territorio nazionale”.

Nel dicembre 2023, in Italia si erano costituite 21 Cer, quattro delle quali nate dall’iniziativa di Part Energy.

Oggi nove Comuni diversi hanno scelto Part Energy come partner tecnico, dal Veneto alla Calabria, e tra i soci ci sono anche un aeroporto e una stazione.

“Passaggio fondamentale per la nostra nascita e il nostro sviluppo è stato il dialogo con la PA – ricorda-. Se il dialogo con il socio è stato molto semplice perché con 25 euro partecipa alla Cer, si può dire che altrettanto semplice sia stato il dialogo con le piccole e medie imprese. Il lavoro più importante, invece, per noi, è stato quello di costruire una interlocuzione con la PA. Abbiamo studiato con professionisti, avvocati e amministratori, un iter che di fatto poi ha fatto scuola perché ha aperto a soluzioni adottate formalmente” dice.

“Fondamentale la sentenza della Corte dei Conti che ha consentito al Comune di Fontanafredda di acquistare una quota di una cooperativa benefit: è stato il primo parere favorevole e di fatto anche il primo Comune a entrare a far parte di una cooperativa energetica” spiega. Oggi, i Comuni che volessero entrare a far parte di una Cer dovrebbero però comunque passare attraverso l’approvazione della Corte dei Conti. Il quadro normativo, tuttavia, sembra finalmente aver preso forma.

“L’obiettivo del Paese deve rimanere ancora quello di rendere più efficiente la rete nazionale, alleggerendo le reti e rendendo indipendenti i territori – spiega-. E’ una partita tutta da giocare. Il fotovoltaico, che la fa da padrone in questo momento, non può essere la sola risposta – commenta-. Anche in questo Part Energy si è distinta perché ha attivato un impianto di cogenerazione ed è la prima anche ad avere un impianto idroelettrico”.

Sulla possibilità che, considerato il quadro internazionale, ci possa essere un passo indietro sulla sostenibilità, dice: “io questo non lo credo. L’Ue, come sappiamo, ha l’obiettivo di ottenere il 42% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2030. E quindi non credo affatto ci potrà essere un cambio di rotta a breve”. E conclude: “Certo, quello di Trump è un accadimento così nuovo che anche i più bravi politologi avrebbero difficoltà a valutare”.

Foto di Valentin J-W da Pixabay