PULIZIA SCUOLE: IL GOVERNO RESPINGE ALCUNI IMPORTANTI EMENDAMENTI

Al danno si aggiunge la beffa. Almeno 5.000 lavoratori senza più occupazione, 11.000 sotto occupati con una riduzione delle ore lavorate e dello stipendio fino al 60%, un peggioramento nei servizi di pulizia nelle scuole e, per le imprese, il balzello della tassa sul licenziamento (Naspi) con un conto salato che potrebbe sfiorare i 100 milioni. C’è forse qualcuno al Governo che l’aveva concepito come un tiro da tre punti, invece è solo una misura che distrugge l’economia.
Così in una nota congiunta ANIP – Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi e Legacoop Produzione e Servizi, dopo che il Governo ha esaminato gli emendamenti presentati in Aula al decreto-legge cd Scuola, ora al vaglio della Camera, respingendo tra gli altri quello sull’esonero del pagamento della Naspi per le imprese di pulizie. Così, dopo l’interruzione dell’appalto dovuta alla procedura internalizzazione prevista dalla legge di bilancio 2019, saranno le stesse imprese a farsi carico dell’iniqua “tassa sulla disoccupazione”.
Avevamo chiesto l’apertura di un tavolo di confronto – si legge nella nota – tra Governo e parti datoriali per trovare una soluzione ed evitare una vera catastrofe. Così, invece, per lavoratori ed imprese non resta che un salto nel buio. Tutta l’Europa va avanti con il public procurement, solo l’Italia pensa a internalizzare i servizi. È una ricetta economica anacronistica che colpisce indistintamente le scuole, che avranno meno servizi, l’occupazione e le imprese, autolesionismo puro. Ribadiamo la richiesta di avviare immediatamente un tavolo di confronto per l’apertura dello stato di crisi di tutto il settore.