Roma, 12 sett – La lotta alle cooperative spurie e all’infiltrazione malavitosa nell’economia – che danneggia in primo luogo il lavoro di tanti imprenditori onesti- è tra le priorità assolute della Legacoop Lazio – associazione che comprende quasi mille cooperative impegnate nel Sociale, nel settore Agroalimentare, in quello dei Servizi, degli Abitanti e del Consumo, nella sola regione Lazio.
“Per questo è stata più volte avanzata la richiesta di rendere operativo l’ Osservatorio sulla legalità affinché sorvegli ulteriormente e tuteli la rete costituita dagli imprenditori cooperativi; aiutando un movimento che è costituzionalmente sano e che anzi è impegnato storicamente contro l’azione della malavita organizzata con esperienze positive su tutto il territorio- ha dichiarato Stefano Venditti, presidente di Legacoop Lazio-. La richiesta di tutele contro le mafie proviene direttamente dallo stesso movimento cooperativo . E’ necessario tutelare la buona economia dalla stessa concorrenza sleale delle cooperative spurie”.
“Non si può e non si deve mettere in discussione l’esperienza molto più che positiva della cooperazione, dando vita ad operazioni mediatiche che spesso confondono la natura giuridica di una società con la vera appartenenza ad un movimento e ad una rete che si impegna quotidianamente al fine di costituire degli argini al potere illegale sull’economia che ha eroso ormai molte fette di mercato grazie all’azione delle cooperative “spurie”- un termine – spiega il presidente Venditti- con il quale appunto si indicano quelle imprese che scelgono di avere come natura giuridica quella di società cooperativa ma che sono irregolari”.
“Le cooperative sociali sono da sempre in prima linea nella battaglia all’illegalità; aiutano la città nella sua crescita, offrono servizi e rispondono ai bisogni della comunità – spesso erogandoli anche gratuitamente, laddove occorra e le istituzioni non provvedano” ha dichiarato Pino Bongiorno, presidente di Legacoop Sociali Lazio. E ha aggiunto: “Ci piacerebbe che anche sul piano mediatico la realtà cooperativa – in particolar modo quella attiva nel settore del Sociale- venisse raccontata per quanto fa di buono quotidianamente: sostiene i disabili; crea iniziative che aiutano gli anziani e i giovani; opera sui territori confiscati alla mafia, spesso subendo intimidazioni; favoriscono l’occupazione di persone svantaggiate; sostengono l’integrazione dei migranti e operano per includere nella società i rifugiati con iniziative che danno vita a buone prassi a livello internazionale”.