RED STAR PRESS, LA PICCOLA EDITORIA RESILIENTE TEME ORA LA CRISI DELLA CARTA

I datori di lavoro non erano più in grado di pagare da un anno tutti gli stipendi. “La misura era colma. Non ci andava di affrontare uno stillicidio e volevamo uscirne perché non ne potevamo più” racconta uno di quei lavoratori, Cristiano Armati. Oggi è il presidente della casa editrice in forma cooperativa “Red Star Press”. Un piccolo miracolo imprenditoriale possibile solo perché nel 2012, insieme ad altri due colleghi, lui ha scelto di rischiare tutto pur di non rinnegare il know how acquisito nel settore e le competenze tesorizzate durante la sua esperienza professionale.
“Lavoravamo nell’industria editoriale dal ‘99 ma eravamo incappati in una impresa che non versava in condizioni favorevoli- mi spiega Armati-. Così abbiamo rinunciato al piccolo credito che avevamo accumulato che si aggirava solo per me intorno ai 15mila euro e abbiamo puntato tutto su una idea nata tra alcuni di noi: quella di creare una nostra realtà e continuare a lavorare nell’industria editoriale”.
Sulle ceneri di un fallimento imprenditoriale e senza lasciarsi scoraggiare dagli insuccessi altrui né dalla crisi, in tre hanno deciso di chiedere al datore di lavoro di restituire il credito alla tipografia con pagamenti dilazionati e da subito hanno iniziato a stampare libri per conto proprio.
In pratica ci siamo fondati da soli” dice Armati. E infatti ha avuto avvio così, solo dall’iniziativa di tre giovani intraprendenti esasperati dagli stipendi che non arrivavano più, la Red Star Press, significativamente con una collana dedicata alla storia e alla memoria del movimento operaio italiano nonché alle lotte di liberazione per poi aprirsi di recente alla musica, alla controcultura, allo sport popolare e all’arte contemporanea e ipercontemporanea.

“Nei giorni scorsi ospite della Fiera Più Libri Più Liberi di Roma, questa casa editrice non è un workers buyout, non una impresa recuperata, eppure nella sua ordinarietà è la testimonianza di come la cooperativa da sempre abbia offerto la possibilità di ribaltare gli esiti delle storie di individui che sarebbero altrimenti rimasti anonimi e non avrebbero avuto altra scelta se non quella di subire le decisioni altrui” commenta Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio. Ma quella della impresa associata Red Star Press è una storia che dimostra anche la resilienza offerta dallo strumento cooperativo di fronte alle sfide imposte da una economia che si fa sempre più complessa al sopraggiungere della crisi mondiale e in particolar modo delle materie prime.

Il bilancio oggi per noi è sicuramente positivo anche dal punto di vista economico, perché sin dalla fondazione abbiamo continuato ogni anno a crescere. Nell’anno più duro della pandemia abbiamo registrato una flessione e abbiamo chiuso con un -25%, tanto che non abbiamo avuto diritto a rimborsi statali perché scattavano a -30 – spiega Armati-. La crisi avanza e tuttavia paghiamo gli stipendi, anche se non sontuosi, e facciamo una cosa che ci rispecchia e che ci dà grandi soddisfazioni. Certo, l’età passa e io oggi sto per compiere i 50 anni e mi chiedo come potremo un giorno sopperire a eventuali problemi sanitari, ad esempio”.  Distribuiti a livello nazionale dalla Ali di Milano che raggiunge tutto il canale librario e poi da distributori specializzati nelle fumetterie, nei negozi di dischi ma anche attraverso il sito internet e la vendita diretta su strada, i libri della collana storica della Red Press Star, dedicati al movimento operaio e alle lotte di Resistenza, vengono letti ancora dagli italiani, anche se sembra impossibile immaginarlo, in un’Italia in cui in tanti temono sempre di più il ritorno dei Fascismi.

La storia delle famiglie italiane, dell’esperienza culturale e politica che dalla Seconda guerra mondiale in poi ha caratterizzato questo paese, rimane – spiega Armati-. Il movimento operaio ha avuto un ruolo importantissimo che poi è stato messo in crisi da tanti fattori ma mentre viviamo questa crisi quella che è la nostra memoria, il rapporto con i nostri nonni e il ricordo di quanto ci hanno tramandato, l’esperienza nei quartieri, sui posti di lavoro, questa non è una cosa che si possa cancellare con un colpo di spugna. E’ viva- continua il presidente della cooperativa-. E stare allo stand della Red Star Press ti fa toccare con mano tutto ciò. Le persone si chiedono tutte come mai alcuni libri ci siano ancora in vetrina ma non c’è da essere stupiti perché quelli lì siamo noi e vengono venduti in una percentuale non trascurabile”. Oggi alcuni fattori critici assoluti incombono sull’industria editoriale. “La carta ha avuto un incremento che fa tremare i polsi e il libro che prima costava dieci euro ora può arrivare a quindici. Nel 2023 lo sappiamo che avremo questa scimmia sulla schiena, ma continuiamo a fare il nostro mestiere” continua. Nel frattempo, infatti, la casa editrice ha avviato nuove iniziative, puntando sul multimediale.

“Stiamo per licenziare il nostro primo audiolibro che sarà Il manifesto del Partito comunista ma anche il nostro primo podcast La poesia di Tor Marancia raccontata e cantata con le parole del mondo” spiega. Perché, conclude, “Cerchiamo di interpretare il nostro essere editori occupandoci di produrre contenuti e restando sempre affezionati alla causa della carta ma ciò non significa che per far vivere al meglio la carta non si debbano utilizzare gli strumenti più disparanti, alcuni antichi e altri in via di sviluppo e stabilizzazione”.

Foto di Mystic Art Design da Pixabay

Roma, 15/12/2022