Importante accordo tra Regione Lazio, ANCI Lazio e Parti sociali: con indicazioni omogenee per tutto il territorio regionale, diventa finalmente operativo l’Art.48.
I nidi d’infanzia, i servizi scolastici per alunni con bisogni educativi speciali e i centri diurni non si fermano. Con diverse modalità operative e garantendo la piena sicurezza degli operatori, riprenderanno anche le attività degli altri servizi socio-assistenziali e socio-sanitari che hanno subito blocchi.
Questa, in estrema sintesi, la novità introdotta dalla firma del Protocollo d’intesa tra Regione Lazio, ANCI Lazio, Forum Terzo Settore Lazio, Legacoop Lazio, Confcooperative Lazio, AGCI Lazio, CNC, CGIL, CISL e UIL, approvato il 7 aprile con Delibera della Giunta regionale.
Un importante accordo che rende operativo quanto previsto dall’Art.48 del Decreto Cura Italia, con lo scopo di indirizzare le Pubbliche Amministrazioni verso un comportamento omogeneo su tutto il territorio regionale ed evitare l’insorgere di interpretazioni e controversie giudiziarie che non gioverebbero a nessuno.
Francesca Danese, Portavoce del Forum Terzo Settore Lazio, ha tenuto a rimarcare che “Sull’Art.48, dobbiamo ringraziare le Istituzioni perché hanno messo in campo un vero e proprio lavoro di “filiera”: a partire dal Ministro Gualtieri, che ha gettato le basi del provvedimento, fino all’Assessore Troncarelli e al Capo di Gabinetto Ruberti, che l’hanno recepito e reso operativo in maniera omogenea su tutto il territorio regionale.”
“Grazie a questo accordo riusciremo a portare avanti il nostro intento di non lasciare solo nessuno, combattendo le disuguaglianze che questa emergenza sta accentuando. – ha puntualizzato Francesca Danese – Dalle famiglie più fragili e in difficoltà, che in queste prime settimane di emergenza hanno subito un duro contraccolpo, ai tanti lavoratori del privato sociale, a cui finalmente viene riconosciuta pari dignità rispetto ai lavoratori pubblici.”
Con la riprogrammazione e co-progettazione dei servizi tra Pubblica Amministrazione e gestori privati, infatti, non verrà garantita solo la prosecuzione di servizi essenziali per le fasce più deboli e a rischio della popolazione. Grazie al principio del “vuoto per pieno”, i gestori dei servizi pubblici potranno fatturare gli importi integrali dei contratti e delle convenzioni in essere.
Questo significa, ove possibile, niente ricorso agli ammortizzatori sociali, che potranno essere impiegati dallo Stato in altri comparti produttivi e per interventi di altro genere, e stipendi garantiti per migliaia di lavoratori, oltre ad una importante e significativa limitazione dei danni economici per tutte le Cooperative del settore sociale.
“Non possiamo che ringraziare la Regione Lazio e l’ANCI Lazio, con il suo Presidente Riccardo Varone, per essersi rese disponibili a siglare questo accordo. – ha commentato Anna Vettigli, Responsabile Legacoopsociali Lazio – Questa situazione di emergenza ha messo in luce l’importanza del nostro lavoro per la tenuta dei servizi di pubblica utilità e la necessità di un pari trattamento rispetto ai lavoratori pubblici.”
“Finalmente sperimenteremo una reale co-progettazione dei servizi, basata non solo sulle risorse economiche disponibili, pur tenendo presente l’elemento imprescindibile della copertura finanziaria sulla base delle risorse previste nel bilancio dei Comuni, ma anche sui bisogni dell’utenza e sulle possibilità offerte dall’innovazione sociale.” ha concluso Vettigli.