Dopo 16 anni, la Regione Lazio ha finalmente una legge sulle politiche sociali. Grazie a questa nuova legge sarà possibile mettere in campo nuove energie e nuove risorse per combattere le disuguaglianze sociali e garantire servizi migliori per tutti. Un progetto di riforma dedicato ai più fragili, per garantire a queste persone un welfare non orientato all’assistenzialismo ma incentrato sull’inclusione sociale.
“Siamo di fronte ad una grande opportunità per mettere finalmente a sistema le risorse a disposizione. – ha commentato Anna Vettigli, referente delle cooperative sociali del Lazio – Dopo 16 anni non abbiamo solo una nuova legge ma un vero e proprio cambio di visione. Si percepisce la volontà, da parte di tutti gli attori coinvolti, di guidare il cambiamento per raggiungere l’obiettivo di un Lazio più giusto per tutti.”
Primo effetto positivo della nuova legge sono le misure, presentate il 26 luglio scorso, previste dalla Regione Lazio nel settore del sociale. L’obiettivo del programma è dare una risposta concreta ai bisogni e alle esigenze di chi si trova in difficoltà, riportando la priorità sui diritti delle persone. Ecco le 4 azioni principali previste dal programma:
1. Servizi per le famiglie con bambini nella prima infanzia, investimenti per 78 milioni.
E’ stato già avviato il progetto “Nidi al via”, con uno stanziamento di 3 milioni di euro per l’apertura, dal prossimo settembre, di 17 nuovi asili nido per complessivi 560 posti bimbo. Altri 3 milioni di euro saranno destinati all’apertura di almeno 18 nuovi asili aziendali per complessivi 900 posti. In totale, quindi, 1.460 nuovi posti asilo. Saranno inoltre finanziati i buoni-servizio per il pagamento della retta dell’asilo: 150/200 euro mensili, per tre anni, da utilizzare presso tutte le tipologie di asilo nido del Lazio. All’iniziativa sono destinati 32 milioni di euro con lo scopo di raggiungere tra le 5.000 e le 6.000 famiglie all’anno per 3 anni.
2. Servizi per nuclei familiari con anziani over 75 e con ridotta autosufficienza, investimenti per 94 milioni.
Saranno erogati buoni-servizio, di importo compreso tra 300 e 500 euro mensili, per favorire l’accesso ai servizi di cura anche ai nuclei familiari a basso reddito (assistenza domiciliare, retta di accesso in strutture semiresidenziali, assunzione di assistenti familiari). A questa misura saranno dedicati 50 milioni di euro per raggiungere almeno 3500 famiglie all’anno per 3 anni. Saranno inoltre stanziati 9 milioni di euro per aprire nuovi centri per 500 anziani.
3.Sport per i minori nelle famiglie più vulnerabili, investimenti per 7 milioni.
All’avvio tante iniziative: da “Sblocchi di partenza” ad altre iniziative per promuovere l’inclusione delle famiglie con minori attraverso lo sport; lo sviluppo di reti tra agenzie educative, sportive, sociali e del lavoro, con particolare attenzione ai nuclei familiari fragili.
4.Interventi di contrasto alla povertà che prevedano specifiche misure di inclusione attiva, investiamo 112 milioni.
Si tratta dell’intervento più corposo della misura, in attuazione e integrazione delle azioni previste dal Governo con il Sia, il Sostegno all’Inclusione Attiva, e con il Pon Inclusione, Programma Operativo Nazionale. Oltre 55 milioni di euro arriveranno dal Governo per l’attuazione del Sia per il 2016. In particolare verranno destinati 16 milioni di euro per il Pon Inclusione, 9,8 milioni sulla programmazione dei piani di zona, con le misure specifiche di contrasto alla povertà, e 25 milioni per i servizi sociali innovativi destinati all’inclusione sociale da risorse Por Fse. A disposizione 5 milioni per il nuovo “Bando povertà”, alla sua seconda edizione.
“Viviamo nel tempo delle chiacchiere, delle parole, degli insulti, di chi urla più forte per farsi vedere e a tutto questo poi spesso non seguono i fatti. Noi stiamo provando a cambiare in meglio la vita delle persone – è il commento del Presidente Nicola Zingaretti – sembrava un sogno tre anni fa perché eravamo coperti dai debiti, oggi poter dire che diamo a chi ne ha più bisogno è un passo per rendere un po’ più giusta questa regione ed essere più vicini alla vita delle famiglie”.
“Investire sulla lotta all’esclusione. Ci vogliamo occupare delle nostre comunità e delle ingiustizie che colpiscono le persone fragili rimaste indietro – lo ha detto Rita Visini, assessore politiche sociali, sport e sicurezza – è per loro che abbiamo approvato questa riforma e mettiamo in campo questo programma di interventi. Con questa legge abbiamo colmato un vuoto vergognoso durato 16 anni”.