Articolo a firma di Anna Vettigli, responsabile Legacoopsociali Lazio, e il gruppo di lavoro delle cooperative
“Quanto sta avvenendo oggi, ossia aver riunito le parti che costituiscono il mondo della scuola secondaria assieme ad associazioni, esperti ed esponenti della politica territoriale, è una grande occasione, che va nella direzione auspicata da noi ragazze e ragazzi: portare avanti un profondo dibattito riformatore che ponga le basi per una scuola nuova” con queste parole Edoardo Graziuso, rappresentante di Istituto del Liceo Tasso, ha inviato un messaggio diretto a tutti gli adulti presenti al convegno “Sblocchiamo il futuro”, promosso il 1 dicembre da Legacoopsociali Lazio in collaborazione con l’impresa sociale Con i Bambini presso l’Istituto comprensivo “Martin Luther King” nel quartiere Giardinetti di Roma.
“Solo attraverso il confronto tra insegnanti e studenti, che negli ultimi due anni è venuto a mancare, complice la didattica a distanza che ha creato un ulteriore scollamento, è possibile rimettere al centro il benessere dei più giovani – continua – Noi studentesse e studenti del Liceo Tasso due settimane fa abbiamo occupato la scuola: un gesto forte, provocatorio, ma il nostro è un grido di dolore per un ambiente scolastico che non ci offre stimoli e acuisce i malesseri di noi ragazze e ragazzi alle prese con problemi psicologici che riguardano tutti, sia studentesse e studenti delle scuole medie che quelli della scuola di secondo grado”.
Proprio di cooperazione e collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti ha parlato Anna Vettigli, responsabile Legacoopsociali Lazio, nella sua introduzione ai lavori, supportata da Marco Imperiale, direttore dell’impresa sociale Con i Bambini, secondo cui “è necessaria una contaminazione tra pubblico e privato, perché la scuola non può farcela da sola, anzi non deve farcela. Solo accettando questa sinergia riusciremo a mettere davvero al centro il benessere degli adolescenti”.
Scopo della giornata di lavori è stato proprio riunire intorno allo stesso tavolo di confronto studenti insieme a dirigenti scolastici, operatori, assistenti sociali, psicologi, ricercatori, esperti, genitori e rappresentanti del terzo settore, per mappare i problemi e ridisegnare l’avvenire della scuola e del territorio al fine di favorire una migliore co-progettazione tra tutti, rintracciando nei problemi di origine psichica e nella povertà il rischio più elevato per il futuro degli adolescenti.
La seconda parte dell’iniziativa è stata dedicata ai tre Tavoli di lavoro- Il futuro che vorrei: il primo incentrato sulla Scuola, il secondo riguardante il Territorio, il terzo sui Progetti di vita. Dopo l’analisi di tre schede che hanno messo in luce le azioni concrete che rendono possibile il cambiamento e ciò che lo mette a rischio, c’è stato un momento collettivo di restituzione delle proposte emerse dai tre gruppi di lavoro. Il tavolo SCUOLA ha evidenziato l’esigenza di una co-progettazione che metta in rete insegnanti, famiglie, educatori e organismi del Terzo settore, evidenziando anche la necessità di una programmazione specifica degli investimenti. Anche il tavolo TERRITORIO ha messo al centro il ruolo delle scuole, auspicando che ragazze e ragazzi vi restino oltre l’orario di fine delle lezioni, per aggregarsi e svolgere attività culturali e sportive proposte dagli/dalle stess* student3 e ponendo l’accento sul tema del benessere psicologico degli/delle adolescenti. Dal tavolo PROGETTI DI VITA è emersa la necessita di ragazze e ragazzi di avere luoghi stabili autogestiti e di creare spazi assembleari alla presenza di adolescenti che possano dire la loro e direzionare materialmente gli investimenti sul territorio.
A conclusione della giornata è emersa una proposta molto incisiva: “Non è stato solo un incontro occasionale, ma un vero e proprio percorso iniziato con il dialogo di giovani, studenti, studentesse, genitori, insegnanti e tutta la comunità educante che continua e diventerà un tour che porteremo insieme all’Impresa sociale Con i bambini nei territori per co-progettare insieme risposte articolate e adeguate e sbloccare così il futuro dei giovani – ha concluso Anna Vettigli – uno spazio in cui daremo voce ai giovani che si chiamerà ‘Sblocchiamo il futuro itinerante. In dialogo con i ragazzi e le ragazze’, per ripetere questa esperienza di confronto e riflessione direttamente con i destinatari delle azioni che metteremo in campo”.