Favorire la diffusione di buone pratiche nell’affidamento dei servizi sociali, assicurare il pieno rispetto del Codice dei contratti pubblici, applicare i principi di pubblicità, trasparenza, economicità, efficienza e parità di trattamento anche nel Terzo Settore.
Questo l’obiettivo delle Linee Guida sugli affidamenti di servizi sociali deliberate dall’Autorità nazionale anticorruzione.
Le direttive dell’Anticorruzione individuano e descrivono le fattispecie estranee ed escluse dall’ambito di applicazione del Codice dei contratti pubblici, chiariscono meglio che il Codice “si applica nei soli casi in cui le stazioni appaltanti decidano di affidare i servizi sociali ricorrendo alle procedure previste” dal testo stesso.
Escluse, quindi, le ipotesi in cui la scelta dell’Amministrazione ricada su modalità alternative di svolgimento del servizio, quali la co-programmazione e co-progettazione, le convenzioni con le Organizzazioni di volontariato e le Associazioni di promozione sociale, le forme di autorizzazione o accreditamento previste dalla legislazione regionale.
Accolta, infine, la richiesta pervenuta dal mondo del Terzo Settore di precisare la disciplina applicabile alle concessioni di servizi sociali.
“Le indicazioni di Anac sono volte a favorire l’omogeneità dei procedimenti amministrativi, sviluppando migliori pratiche. Vogliamo assicurare maggiore qualità delle prestazioni attraverso la garanzia di professionalità dei prestatori di servizi e il monitoraggio dell’esecuzione del contratto“, ha commentato il Presidente di Anac, Giuseppe Busia.