E’ la seconda più grande minaccia ambientale dopo il riscaldamento globale. Secondo i dati dell’Agenzia europea per l’Ambiente, in Europa causa circa 440mila decessi nel solo 2019. Nello stesso anno, l’Italia è il paese con più morti premature correlate all’inquinamento nell’area Schengen (63.700) e con un danno economico legato a costi sanitari stimato tra i 50 e i 140 miliardi di euro ogni anno. Per questo è fondamentale che aziende dell’industria, dell’agricoltura e della zootecnia – ma non solo – installino sistemi di monitoraggio continuo sulle fonti emissive, migliorino la gestione dei liquami zootecnici e vadano anche oltre, immaginando ad esempio nuovi e più sostenibili sistemi di gestione dei rifiuti connessi alla possibilità di produrre energia pulita. Perché i pericoli per la salute delle comunità e la sicurezza dei lavoratori sono tanti. Ed è sempre più necessario allinearsi rispetto alle normative previste per pianificare e progettare una corretta gestione ambientale attraverso piani di sviluppo sostenibile dei territori.
E’ una consapevolezza nata in alcuni già diverso tempo fa. Dal 2007 la cooperativa Nautilus, infatti, con il sostegno di Legacoop Lazio, è attiva in tutta Italia per supportare le aziende in questo processo. Tre ingegneri e un biologo, infatti, hanno formato un team specializzato nella valutazione dei rischi negli ambienti di lavoro e di vita (amianto, polveri, radon, rumore…), nella valutazione di impatto ambientale e negli studi di ricaduta al suolo degli inquinanti emessi in atmosfera, nella progettazione della bonifica di siti contaminati, ma anche nella progettazione e gestione di impianti chimici industriali, di trattamento e o smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, nonché nella gestione di impianti di depurazione, di regimazione e trattamento delle acque meteoriche, nella progettazione e certificazione nel settore energetico con relative diagnosi, nei servizi associati al D.Lgs 81/08 – sicurezza negli ambienti di lavoro, compresa la normativa antincendio e Seveso (sui grandi rischi Industriali).
Per guidare e tutelare le aziende italiane nella complessa e fitta rete di normative vigenti in materia di diritto ambientale, la cooperativa fornisce ai suoi clienti anche assistenza legale, in collaborazione con degli esperti in materia. La vera forza di questi professionisti: la forma cooperativa. “Siamo una cooperativa di tipo B ovvero quelle imprese che hanno almeno il 30% dei soci che sono soggetti svantaggiati” racconta la presidente della Nautilus, Francesca Marchione.
L’esperienza del gruppo è nata ben prima di fondare l’impresa. “Quando lavoravamo per una società attiva nello stesso settore – spiega Marchione – io ero dipendente, i miei attuali colleghi erano libero professionisti. Ben presto abbiamo capito che potevamo cavarcela da soli- ha raccontato la presidente, specializzata nell’ottimizzazione dei consumi energetici per le aziende e nel settore antincendio. Già allora avevamo tutti delle buone competenze professionali, grazie anche alle società che ci hanno introdotto nel campo ambientale e della sicurezza sul lavoro, ma eravamo tutti anche molto intraprendenti e alla ricerca di indipendenza. Gli studi tecnici e l’esperienza diretta con il settore produttivo ci ha spinto ad andare oltre” dice. Così, iper-specializzati e competenti, hanno puntato tutto sulla loro professionalità e sulla cooperativa per poter dar vita a una impresa dinamica e capace di agire sul mercato mettendo a frutto le idee di una squadra di amici cresciuti nella volontà e nella convinzione di poter fare di più. “Noi mettiamo il cervello e la cooperativa mette tutto il resto. La cooperativa tra l’altro fornisce ai soci tutto il software e hardware necessario, strumenti da campo per le misura di grandezze fisiche e chimiche, garantisce che tutto sia manutenuto e tarato come previsto dalle norme. Il che non è poco costoso” spiega.
“Oggi abbiamo ampliato il campo di applicazione e ci occupiamo di tutti quei servizi essenziali affinché una azienda possa lavorare: mi riferisco alle autorizzazioni AUA e AIA per gli scarichi idrici, emissioni nell’atmosfera, rumore etc…. e a tutte quelle autorizzazioni comunali, provinciali o regionali annesse, senza le quali non potrebbero svolgere la loro attività – racconta la rappresentante legale di Nautilus-. Ci occupiamo del Protocollo di Kyoto e della gestione e consumi energetici delle aziende continua-. E ci occupiamo poi di sicurezza sul lavoro, valutazione dei rischi, di misure per contenere il rumore, l’inquinamento attraverso sostanze chimiche, e di tutto ciò che la norma prevede come cogente”.
Nati nella provincia di Frosinone, hanno clienti nel Lazio, in Calabria, in Abruzzo come in Sicilia e in Sardegna e in Lombardia. “Notiamo subito la differenza tra chi nelle aziende che visitiamo lavora felice e chi no. E lo si vede anche dal rendimento. Un lavoratore tutelato, soprattutto quando si parla di comparti in cui il lavoro è molto pesante come l’edilizia, è un lavoratore più sereno, soddisfatto ” continua.
Negli anni, hanno assistito a un progressivo miglioramento e cambiamento culturale nel Lazio. “Penso alle coperture in eternit: quando abbiamo iniziato a lavorare al piano di gestione delle coperture in amianto la situazione era diversa- ricorda-. Noi ci occupavamo della gestione delle coperture ovvero del piano di lavoro da condividere con le ASL, quindi di tutta la fase di smontaggio, della comunicazione al Comune, etc. Tutte le aziende con le quali abbiamo avuto contatti hanno giustamente eliminato la copertura a volte con i pannelli fotovoltaici, in alcune occasioni oggetto di finanziamenti”.
Il campo di azione della cooperativa Nautilus, però, è molto ampio: “Le aziende hanno diversi oneri. Devono ad esempio gestire i rifiuti secondo la normativa vigente, avere il registro di carico e scarico, sapere come si registra un formulario – dice-. Se vengono fatti lavori di manutenzione è importante capire come gestire i rifiuti. Noi lavoriamo in collaborazione con chi gestisce gli impianti di recupero del vetro, delle plastiche, dei rifiuti elettronici, e facciamo anche molti corsi di formazione per sensibilizzare e informare le aziende”. Diverse anche le possibilità di collaborare con altre cooperative attive nel settore archeologico o geologico, ad esempio. “Cerchiamo sempre di prediligere, laddove possibile, le collaborazioni tra cooperative perché crediamo in questa forma di impresa” ricorda la presidente.
E conclude: “Noi siamo fieri del fatto che tutte le aziende nostre clienti, dandoci fiducia, hanno ottenuti ottimi risultati sfruttando i servizi da noi offerti. Certamente le normative di settore, sempre in continua evoluzione, possono mettere in difficoltà e scoraggiare, ma la tenacia che contraddistingue i soci della nostra cooperativa, insieme alla professionalità e competenza, paga sempre “.