SINNOS E L’ALTA LEGGIBILITA’ (NON SOLO) PER RAGAZZI DISLESSICI

Della Passarelli è la Direttrice editoriale di Sinnos, cooperativa nata nel carcere di Rebibbia negli anni ’90. Da allora l’impresa, specializzata nella narrativa per ragazzi, è cresciuta tanto ed è diventata ormai un brand. “Lavoriamo ancora per la promozione della lettura in collaborazione con le diverse biblioteche che operano in carcere in tutta Italia ma Sinnos oggi è una media casa editrice ben posizionata sul mercato e riconosciuta che ha allargato i suoi orizzonti. Vendiamo i nostri titoli anche all’estero. Siamo 8 dipendenti, tutti assunti. Nonostante la fatica dovuta a un mercato del libro saturo, noi andiamo avanti e ambiamo a fare ancora meglio” racconta in questa intervista, subito dopo aver partecipato alla Fiera di Roma Più Libri Più Liberi. Dell’evento dice: “è un appuntamento importante per tutti gli editori ma in particolare per quelle case editrici che fanno più fatica ad essere visibili sul mercato”. E oggi ci racconta di un progetto dal cuore cooperativo che è cresciuto nel tempo: quello dedicato all’alta leggibilità per bambini e ragazzi dislessici  (ma non solo, “l’alta leggibilità è per tutti” precisa Passarelli) attraverso la creazione di una font grafica ad hoc per rendere l’impaginato più fruibile accompagnato dalla creazione di una app gratuita per rendere accessibile e facilitata la lettura di testi su smartphone e tablet.

 

L’editoria per ragazzi: un trend stabile o addirittura in crescita?

Apparentemente un mercato più florido, così ci dicono i dati ufficiali. Perché dico apparentemente? Perché se da una parte è vero che per i bambini si comprano dei libri, magari perché sollecitati dalle scuole o dalle associazioni, dall’altra il mercato del libro in Italia è saturo. Grandi case, Mondadori, Rizzoli, Feltrinelli, fanno corpo e hanno acquistato diverse sigle editoriali. Sono delle grandi holding. E poi ci sono le case editrici indipendenti che sono sole, scelgono il loro progetto editoriale e lo perseguono. Sono quelle che producono forse la maggior parte di quello che esce in Italia. Ed è questo il punto: ci sono tanti libri in uscita ma le grandi pagine dei giornali quando parlano di libri per ragazzi ripresentano le solite cose, come Geronimo Stilton. Quindi se da una parte è vero che il libro per ragazzi si vende abbastanza poi dobbiamo capire anche che cosa si vende.

Cosa si dovrebbe fare, dunque?

Abbiamo bisogno di una politica diversa perché ancora non si è riusciti a mettere a sistema le buone pratiche: prima fra tutte, una biblioteca scolastica con una formazione adeguata degli insegnanti. Bisogna conoscere la letteratura per ragazzi che non ha nulla da invidiare a quella che è la letteratura per adulti. Direi che forse l’unica differenza è che nella letteratura per ragazzi ancora c’è forte l’esigenza di mostrare che si può sognare in grande, che si può cambiare. Questa non è una illusione sciocca: se non avessero sognato in grande per noi i nostri costituenti noi oggi non saremmo qui.


Graphic novel e fumetti: c’è una grande richiesta, non solo da parte dei ragazzi.

Sinnos in questo ha fatto da apripista. Noi abbiamo iniziato nel 2012 con Le cattive ragazze, poi con dei fumetti rivolti agli adolescenti per arrivare a quelli per piccoli ad alta leggibilità. Si sbaglia quando si pensa che un fumetto sia un soggetto inferiore rispetto alla narrativa tout court perché leggere le immagini e la parola è uno sforzo importante per il nostro cervello. Quindi portare le buone graphic a un pubblico di piccoli è qualcosa di importante che offre un bel contributo alla crescita dei lettori.

Centrale rimane il ruolo degli illustratori.

Sono fondamentali nell’editoria per ragazzi. La storia viene raccontata con un’altra lingua, con altri segni, attraverso l’immagine. Possiamo ricevere una proposta di un albo illustrato oppure da una illustratrice e da una autrice che sono già d’accordo. Ma possiamo anche cercare noi l’illustratore per un testo o, a partire da un disegno e da alcune immagini, cercare un autore che possa scriverci una storia sopra.

Voi avete lavorato molto sull’alta leggibilità per bambini dislessici, giusto?

Abbiamo iniziato a lavorare sull’alta leggibilità nel 2006, quando abbiamo iniziato a capire che la dislessia era un fenomeno che si stava diffondendo, e abbiamo iniziato ad acquistare dei libri da una casa editrice scozzese che si chiama Barrington Stoke e che da molto prima di noi lavorava sull’alta leggibilità e i libri per bambini e ragazzi dislessici con grandi autori. Poi noi abbiamo sviluppato, prendendo spunto dalla Barrington Stoke, dapprima il carattere corsivo e poi in stampatello maiuscolo per le prime letture. Abbiamo sviluppato una font che ha tutte le caratteristiche di alta leggibilità in modo che le lettere non si confondano. C’è una spaziatura tra una lettera e l’altra ma soprattutto abbiamo sviluppato una grafica, un impaginato, che rende più accogliente la pagina e usiamo una carta avoriata che è più riposante.
Lo abbiamo declinato questo lavoro sull’alta leggibilità su tutte le nostre collane dagli albi fino alla narrativa per adolescenti con una collana particolare che si chiama Leggimi e che parte dai sei anni per arrivare agli otto +.

Avete creato anche una app.

Sì, per rendere accessibile e facilitata la lettura di testi su smartphone e tablet. Nata nell’ambito del bando “Io leggo” della Regione Lazio, in collaborazione con Pedius, l’App Leggimi è gratuita e permette di leggere sui dispositivi visualizzando i testi in formato ePub in font leggimi di Sinnos.

L’innovazione sta iniziando a cambiare il mercato del libro?

In realtà, il mercato dell’ebook che si rivolge ai lettori forti non è cresciuto come si sperava e quando si legge sul tablet si è molto distratti. Strumenti come il Kindle non hanno avuto una diffusione così grande. Sono importanti per chi ha difficoltà di lettura ma la carta continua ad essere importante e quindi su questo bisogna impegnarsi e lavorare sempre di più anche per una economia più sostenibile. L’innovazione serve a promuovere anche i libri. Gli audiolibri sono fondamentali e ci sono degli ottimi editori in merito. Credo, comunque, sia fondamentale davvero impegnarci tutti perché il diritto di leggere venga esercitato e quindi dal punto di vista politico bisogna favorire la conoscenza della pluralità della buona produzione editoriale per ragazzi.

Roma, 15 12 2022