di Flavia Iurilli
“Nel 1904 trovai sulla spiaggia, isoalata dal mondo, solo dei miseri pescatori in alcuni rudimentali capanne e muniti di pantaloni di pelle per attraversare le folte macchie delle dune; venivano da Anzio e da Procida. Il mare era pescoso e la costa solitaria”. Così l’ingegnere Paolo Orlando, descrive il suo incontro con quegli uomini e donne, che alla fine del XIX secolo si insediarono sul litorale romano ad Est di Ostia, dando poi vita alla comunità marinara del Borghetto dei Pescatori. “Un primo gruppo di persone si stabilì alla fine del 1800” -racconta Domenico Pizzuti, Presidente della cooperativa edilizia “Borghetto dei Pescatori”, nato in quel luogo storico -“e nell’ottobre del 1932 iniziarono i lavori per il drenaggio del canale. L’anno successivo furono costruite sei palazzine che ancora oggi sono abitate dai discendenti dei pionieri di allora”. I lavori furono terminati in 52 giorni e 52 notti, il 30 aprile del 1933. Adiacente al borgo si decise di trasformare un canale naturale in un vero e proprio porto, per permettere alle imbarcazioni di attraccare e sviluppare l’attività dei pescatori.
La cooperativa Edilizia “Borghetto dei Pescatori”, viene costituita nel 2001 dai discendenti della comunità di pescatori di allora, con lo scopo di promuovere e valorizzare insieme alle amministrazioni locali, uno dei posti più caratteristici del litorale romano. Qui il tempo sembra essersi fermato, tra il mare e la pineta di Castel Fusano, le famiglie dei pescatori portano avanti le tradizioni dei loro avi e fanno di questo luogo un quartiere unico, forte e orgoglioso delle proprie radici. Ed ora immaginate il Borghetto com’era nel 1933, e pensate a tradizione e innovazione che si integrano fino a portare ad una vera e propria sua rinascita nella città. Il Borghetto dei Pescatori infatti si trasformerà, tenendo fede ai suoi ideali, pur essendo oggetto di cambiamenti importanti, grazie ad un progetto di rilancio realizzato dall’ omonima Cooperativa Edilizia. “I nuovi edifici del Borghetto” – spiega Pizzuti – “sono stati costruiti con caratteristiche in grado di conseguire, grazie all’utilizzo di energie rinnovabili ed al miglioramento dell’isolamento termico, una gestione energetica degli alloggi del costo medio di 200 euro l’anno rispetto ai 1800 che servono per un appartamento costruito con le tecniche tradizionali. Le nuove abitazioni sfioreranno il 90% di risparmio energetico avvicinandosi al così detto impatto zero”. Vedi allegato
“Il futuro è Green” -sottolinea Pizzuti- “abbiamo deciso quindi di coinvolgere i ragazzi delle scuole medie e superiori, attraverso il progetto Geotour, visite guidate da un team di esperti, all’interno del cantiere in cui si illustreranno in maniera semplice le tecniche innovative ed i materiali utilizzati nella realizzazione degli edifici, e poi daremo la possibilità ai ragazzi di confrontarsi direttamente con gli abitanti all’interno di un alloggio, per comprendere i benefici reali di vivere in una casa eco-efficiente”. Scopi del progetto quelli di sensibilizzare i giovani alla tematica delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, promuovendo la diffusione di una cultura attenta alla salvaguardia delle risorse ambientali ed alle possibilità fornite dalle nuove tecnologie del settore edilizio, una grande opportunità per il Paese e soprattutto un’occasione di lavoro per le nuove generazioni.
Siete tutti invitati a visitare un luogo storico, tra sensazioni del passato e del futuro ecosostenibile.
fonte: Legacoop