TURISMO, UNA COOPERATIVA DI COMUNITA’ E UNA DMO PER L’ESQUILINO

E’ il rione più antico di Roma: il forziere che custodisce grandi tesori archeologici, artistici e culturali d’Italia. E’ il centro perfetto di una storia millenaria il cui nastro si riavvolge ogni giorno sotto gli occhi di chi vi abita. E’ il baricentro di uno sciame che approda alla stazione Termini per poi disperdersi tra le basiliche, i musei, le Università e i mercati. E ad ogni passo si fa strada una certezza: l’Esquilino non è un luogo. E’ la comunità. Un’esperienza intraducibile se parcellizzata, incomprensibile se immaginata come monolitica. Multiforme, contraddittoria e animata da mille spiriti, è una dimensione alla quale non basta approdare: perché per viverla serve sperimentarne l’accoglienza, vivere il sapore autentico dei legami, riconoscere l’autenticità di volti e sorrisi, comprenderne al contempo l’ironia, la sagacia e il buon cuore. Perché la romanità si disveli non è possibile limitarsi ai profumi, alle luci, ai soli negozi o ai soli locali. Farsi artefici di una idea di turismo che non faccia sentire nessuno estraneo, anche se giunto da un altro continente, e al contempo agente di un nuovo modo di vivere luoghi sconosciuti, è una sfida che i singoli non avrebbero potuto vincere. E che necessita di essere sviluppata secondo forme innovative di organizzazione e di impresa. Per questo bisognava fare in modo che l’Esquilino diventasse una destinazione turistica organizzata (Destination Management Organization) con itinerari turistici culturali, ambientali e gastronomici: una rete fatta da soggetti diversi che orientasse i 150milioni di frequentatori che ogni anno vi giungono passando attraverso la “Porta di Roma”. Una realtà capace di contrastare la dispersione, di mostrare l’interdipendenza di ogni servizio e di ogni opportunità: questo è l’obiettivo di Es. Co. DMO (sito internet www.esquilinocomunita.it), che raggruppa 5 enti pubblici (Municipio Roma 1, Museo storico della Fisica, Roma Tre Dipartimento scienze della formazione, ASL Roma 1, La Sapienza dipartimento di Storia, Disegno, Restauro dell’architettura) e 15 soggetti privati, tra i quali anche Legacoop Lazio, con il finanziamento della Regione Lazio. Un patto per un turismo all’altezza delle aspettative di Roma e che sappia soddisfare tutte le esigenze e i bisogni, anticipandoli. Ma non solo. Il progetto è più ambizioso. “Es.Co. diventerà la prima cooperativa di comunità che coinvolgerà un intero rione della Capitale: una realtà i cui servizi saranno messi in rete per accompagnare il turista nelle sue esigenze dall’albergo, con servizi innovativi come il portierato di comunità, sino ai musei, ai locali, alle associazioni culturali- ha spiegato Letizia Casuccio, presidente della ES.CO., l’unica DMO della quale faccia parte anche una ASL, riconoscendo così l’importanza e il valore della salute per l’accoglienza turistica.ma anche della promozione del benessere e di uno stile di vita sano – I cittadini che faranno parte di questa cooperativa di comunità saranno i veri protagonisti e al contempo saranno produttori e fruitori di servizi turistici”.

Dal Teatro Brancaccio sino a Palazzo Merulana, dalle associazioni che si occupano di promuovere il trekking urbano alle associazioni multiculturali, l’Esquilino non è più in vetrina ma si anima attraverso coloro che vi abitano e che mettono in rete non solo servizi ma anche esperienze umane: ecco lo spirito della cooperativa di comunità, alla cui realizzazione CoopCulture sta contribuendo fattivamente e forma imprenditoriale innovativa nata in Legacoop e sperimentata in tutta Italia. “E’ così che la comunità di matrice multiculturale dell’Esquilino, che si occupa e preoccupa di strade, cultura, parchi, persone in difficoltà, riti religiosi, attività sportive, cinematografiche, eventi, scuole – ricorda Letizia Casuccio- acquisisce un volto umano, contemporaneo e solidale che riesce a rispondere con facilità al crescente nuovo imperativo delle destinazioni turistiche: where your vacation meet your values”. “ES.CO. è un progetto di comunità che coinvolge gli abitanti del quartiere e i viaggiatori che si troveranno a vivere una delle realtà più dinamiche, vitali e multietniche della città – ricorda Paolo Scaramuccia, Responsabile Cooperative di comunità della Lega delle cooperative – . Legacoop sta accompagnando la nascita della cooperativa che vuole costruire con gli abitanti del quartiere servizi e processi di rigenerazione urbana, così da creare nuove opportunità di lavoro e crescita, mettendo la cultura e la partecipazione al centro del progetto”.